«Bullismo, è la sfida di quest’anno»

Anna Maria Dominici: «Cattedre al completo sin dal primo giorno». Valzer dei presidi, due nuovi concorsi contro una vecchia piaga

La scuola al giro di boa. Tra una settimana si avvia formalmente l’anno scolastico 2007-08, e il 10 settembre riprendono a Milano e Lombardia le lezioni. Tra mille insidie e difficoltà il ritorno sui banchi si preannuncia in piena regola. Anna Maria Dominici, direttore scolastico regionale, non ha dubbi: «Sin dal primo giorno di scuola – dice – gli insegnanti saranno al loro posto, tutte le cattedre saranno coperte».
A che punto siamo con le nomine?
«Quelle di ruolo sono state fatte tutte. Saranno da perfezionare per via delle rinunce che stanno arrivando, ma è un impegno che non mi preoccupa. Ci sono poi le supplenze che nelle province lombarde saranno effettuate entro agosto. Ci vorrà qualche giorno in più a Milano per l’elevato numero delle nomine richieste».
Come si prospetta l’annosa carenza di dirigenti scolastici titolari?
«Siamo riusciti a concludere ben due concorsi, quello ordinario e quello riservato, lavorando per tutto il mese di luglio. E in agosto stiamo assegnando alle scuole prive di dirigente un titolare che consentirà finalmente di risolvere la piaga del valzer di presidi che cambiano in continuazione rendendo così precaria l’organizzazione dell’attività didattica. Resteranno ancora poche scuole senza preside, ma si tratta di una minoranza. Provvederemo con delle reggenze, entro la fine del mese».
E il tempo pieno?
«Per la prima volta a Milano tutte le domande sono state accolte. Un servizio che si avvia ormai a coprire quasi il cento per cento delle classi. Un risultato che si ottiene non solo grazie alle risorse messe a disposizione dal ministero, ma anche a una razionale politica da me attuata recuperando posti ovunque fosse possibile».
Ma i tagli ci sono...
«Anche la Lombardia ha dovuto fare la sua parte, ma in genere ho cercato di lasciare inalterate le risorse organiche in dotazione alle scuole. Con un semplice espediente: attribuendo a tutti i docenti, soprattutto alle medie inferiori, 18 ore settimanali quando di fatto ne facevano meno. Così non è stato necessario compiere altri sacrifici».
Le scuole lamentano di non aver ricevuto tutti gli insegnanti di sostegno, che cosa ne pensa?
«Ci sono criteri nuovi per l’assegnazione dei posti, e in base a questi criteri sono state soddisfatte tutte le domande. Se poi alla fine ci sarà qualche disabile grave senza assistenza, troveremo il modo di rimediare».
Antonio Zenga, storico funzionario della scuola milanese, presto andrà in pensione.
«Sarà una perdita grave. Un funzionario che per decenni ha assicurato con la sua competenza e la sua dedizione efficienza alla più grande macchina organizzativa della scuola italiana. Purtroppo non sarà l’unica perdita. Se ne stanno andando altri preziosi collaboratori. Poi la drammatica perdita di Mara Cerabolini, improvvisamente deceduta nel cuore dell’estate. La vera emergenza della scuola milanese sta proprio qui. Negli uffici amministrativi sempre più poveri di personale. Finora con l’eccezionale sforzo di tutti ce l’abbiamo fatta, ma per il futuro credo che andremo incontro a grandi difficoltà».
Ma quale sarà la sfida di fondo della scuola milanese il prossimo anno?
«Cercare di fronteggiare adeguatamente atteggiamenti di bullismo e di violenza nella scuole.

Un’impresa non certo facile, che ha come presupposto il giusto coinvolgimento degli studenti. Ad essi i docenti devono sapere offrire delle valide motivazioni di impegno, devono essere in rado di dare risposta alla loro esigenza di fondo, aiutandoli a dare un senso alla loro vita».

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