Sfogliare le straordinarie pagine scritte dalle vetture del passato per meglio comprendere le auto odierne e i loro sviluppi è un esercizio senza dubbio affascinante e assai istruttivo. E i prototipi dantan in rassegna nella tre giorni di Villa dEste rappresentano un formidabile campionario di scelte tecniche e di stile che hanno profondamente segnato gli anni a venire. È il caso della Bmw 328 Kamm Coupé, realizzata nella tarda primavera del 1938 e oggi ricostruita per essere esposta in anteprima mondiale al Concorso sul lago di Como. «Si tratta di un esempio eccezionale - ha osservato Karl Baumer, direttore di Bmw Classic - di quanto futuro ci sia nelle nostre vetture sportive del passato».
Basata sullo chassis della 328 e denominata Kamm Coupé, dallomonimo progettista che ne aveva affinato laerodinamica, poteva contare su un Cx di 0,25 contro il valore di 0,35 che contraddistingueva la Bmw Touring Coupé capace nel 1940 di trionfare alla Mille Miglia.
Inoltre, era dotata di un telaio tubolare in lega di electron, particolarmente leggera, e insieme alla carrozzeria in alluminio e al motore sei cilindri pesava, a vuoto, soltanto 760 chilogrammi. Il design sviluppato da Kamm nasceva da un studio che, già da tempo identificata nella forma di una lacrima la sagoma aerodinamica ideale, portava a superarne i problemi dimensionali e di rigidità strutturale appiattendone opportunamente la parte finale. Con una soluzione che rendeva la vettura più manovrabile e riusciva altresì a minimizzare le turbolenze generate dalla coda tagliata, pressoché inesistenti alle velocità di crociera e addirittura in grado di aiutarne la spinta. Così, la leggerezza e il basso coefficiente di resistenza aerodinamica, insieme ai 136 cavalli del motore due litri, permettevano alla Kamm Coupé di raggiungere i 230 chilometri orari. «Limpiego di leghe leggere e laffinamento del design precorrono i canoni dellodierna filosofia che Bmw sintetizza nellEfficientDynamics».
Allo scoppio della seconda guerra mondiale il prototipo fu messo al sicuro da Ernst Loof, già ingegnere della casa bavarese, che lo usava come auto privata. Poi, ceduto per far fronte alle difficoltà economiche, il veicolo fu rottamato negli anni cinquanta dopo un incidente.
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