Caccia al secondo uomo e ronde di quartiere per lo stupro di Pescara

L’uomo, 33 anni, era stato condannato per un omicidio commesso in Germania

Clero Bertoldi

da Perugia

È riuscito a fuggire dal nuovo carcere di Capanne. Una struttura che gli esperti consideravano tra le più sicure ed efficienti, oltre che moderne, non solo d’Italia, ma d’Europa. Ad evadere è stato, nel sonnacchioso pomeriggio di ieri, mentre gli altri detenuti seguivano gli ultimi giri del Gran Premio di Silverstone, l’albanese Ilir Paya, classe 1973, arrestato qualche settimana fa dalla squadra mobile di Perugia, su richiesta delle autorità tedesche e in attesa dell’estradizione in Germania.
Ilir Paya è ricercato per omicidio volontario aggravato: è accusato di aver sparato in faccia ad un suo connazionale per futili motivi, forse una questione di droga o di donne. Dopo il brutale omicidio era venuto a Perugia, dove aveva già soggiornato alcuni anni fa. Individuato grazie ad alcune telefonate, è stato bloccato a Torricella, sul lago Trasimeno, dopo una sparatoria. Per fuggire dal nuovo carcere di Capanne, inaugurato appena un anno fa, Paya ha utilizzato la tecnica più antica del mondo: le lenzuola annodate.
L’albanese ha scalato due pareti alte sette-otto metri, a piedi nudi, arrampicandosi come un gatto. Una volta scavalcato il muro di cinta, è riuscito a saltare l’ultima rete di recinzione e se n’è andato. Subito è scattata la caccia nell’area intorno al carcere. Senza alcun esito, fino a tarda ora.

L’impressione è che l’evaso si possa trovare ancora in zona. A meno che non avesse organizzato la fuga e che qualcuno lo stesse attendendo fuori, lungo la strada Pievaiola, attraverso la quale si possono raggiungere grandi strade di comunicazione come l’Autosole o la E45.

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