Calano i delitti, la capitale sempre più sicura

ALEMANNO Il sindaco: «Sono dati importanti ma è una partenza non un punto d’arrivo»

Reati in calo a Roma e provincia. Lo dice un dossier pubblicato ieri dal Sole 24 Ore sulla base di un’elaborazione di dati forniti dal ministero dell’Interno, che segnala, tra il 2007 e il 2008, un arretramento generalizzato della criminalità in Italia (-8,1 per cento) e ancora di più a Roma. La capitale infatti, con il -15,8 per cento dei delitti, si piazza al quarto posto dietro Rimini, Genova e Verona tra le città che più hanno visto diminuire i reati. Tanto è stato fatto, ma tanto c’è ancora da fare, se è vero che Roma è comunque ancora al settimo posto in Italia per numero di reati in rapporto alla popolazione, con 235.328 delitti commessi nel 2008, 5794 ogni 100mila abitanti, dietro soltanto a Rimini, Bologna, Milano, Torino, Genova e Firenze. Una classifica che vede avanti le città (prevalentemente grandi) del Centro-Nord e che quindi appare fortemente condizionata dalla minore propensione dei cittadini meridionali a denunciare i reati.
Tutti i reati a Roma arretrano. In particolare i borseggi, che vedono Roma al decimo posto in Italia con 14.722 episodi, 362 ogni 100mila abitanti, con una diminuzione record del 41,8 per cento. Anche gli scippi diminuiscono del 35,3 per cento: i 1471 episodi (36 ogni 100mila abitanti) pongono Roma al diciassettesimo posto in Italia. La capitale è invece al terzo posto in Italia, dopo Catania e Bari, per furti di automobili, con 23.134 episodi, 570 per 100mila abitanti e una diminuzione del 17,6 per cento tra il 2008 e il 2007. Nel 2008 sono stati invece 10.058 i furti in abitazione, 248 ogni 100mila abitanti, dato che pone Roma al 47° posto in Italia per questa tipologia di reato, con una diminuzione dell’11,4 per cento. Quanto agli omicidi volontari, nel 2008 nella nostra provincia se ne sono verificati 39, meno di uno ogni 100mila abitanti (precisamente 0,96), ciò che pone Roma al 36° posto in Italia con una diminuzione del 2,5 per cento. Interessante notare che per questo reato particolarmente eclatante e quindi difficilmente occultabile sono le province del Sud a dominare, con Calabria, Sardegna e Campania davanti a tutti. Per le rapine, Roma è all’ottavo posto in Italia con 4246 episodi nel 2008 (105 per 100mila abitanti) e una diminuzione del 17,3 per cento). Infine le truffe e le frodi informatiche: Roma è al 27° posto in Italia per incidenza del fenomeno, con 7136 episodi, 176 ogni 100mila abitanti e una diminuzione in questo caso quasi impercettibile dello 0,2 per cento.
Soddisfatto il sindaco Gianni Alemanno: «Sono dati importanti, e dimostrano quello che abbiamo detto, che in città c’è una riduzione dei reati. Questa città è una di quelle in cui i reati si riducono maggiormente in percentuale: è un segnale positivo che ci deve essere di spinta a fare ancora di più. Ovviamente questa classifica deve essere interpretata come un punto di partenza e certo non come un momento di arrivo. La guardia deve rimanere alta e occorre comunque implementare gli standard nella speranza che non vi siano, poi, da parte della magistratura, quelle prese di posizione che finiscono per rendere inutili le azioni di prevenzione e di repressione».

Più articolata la reazione dell’associazione di consumatori Codici, secondo la quale è giusto provare «soddisfazione per i dati del Viminale che vedono la capitale indietro rispetto a città come Milano, Torino, Bologna, Genova e Firenze, ma ciò non toglie che si continua a respirare un’aria difficile e che questa percezione viene avvertita dagli stessi cittadini che affermano di sentirsi insicuri».

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