Meglio farlo con stile, davanti alla propria gente. E passi per l'attesa di altre 100 ore, dopo quel gol del Venezia a 100 secondi dalla fine, la scorsa domenica. Al Braglia di Modena sarebbe stato un successo apolide, laghée sulla pelle ma indonesiano nell'abito, con i tifosi costretti a festeggiare a 226 chilometri di distanza. Invece il Como ha scelto di spedire la cartolina più bella, alla storia e ai nuovi biancoblu sparsi per il mondo. Il Sinigaglia gela quando arriva il gol del vantaggio del Venezia a La Spezia, poi esplode per il pari e poi il vantaggio dei liguri. In quel momento al Sinigaglia era ancora 0-1 per il Cosenza, poi il rigore di Verdi per fallo su Cutrone ha messo i sigilli alla festa. Squadra e tifosi insieme, promessi sposi per 21 anni, in una Serie A che l'anno venturo si percorrerà come Renzo Tramaglino dal lago a Milano, e via da Monza a Bergamo, sapendo che dopo i playoff anche Cremona e Brescia potrebbero sedere sotto un ciel di Lombardia così bello, quand'è bello. Storia, riappropriazione di un destino.
All'epoca dell'ultima A, uno dei volti simbolo di questo Como aveva solo 4 anni: Patrick Cutrone, comasco di Paré, 14 gol e 4 assist. È stato anche il Como di Gabrielloni e Bellemo, di Strefezza e Goldaniga, poi di Braunoder: 22 anni, Barella d'Austria, scoperto con le analisi dati care al mister Moneyball, Billy Beane, volto noto sul Lario come lo è stato per l'algoritmico Milan di RedBird. Non si lascia niente al caso: quando si ha una figlia così bella, non le si può chiedere di fare come Gertrude. Gli Hartono l'hanno capito prima degli altri, forse anche dei comaschi. Esonerato Longo, virtualmente terzo, spazio al più ambizioso Fabregas (via Roberts). Chi conosce lo spagnolo, dice che «ha dentro una luce. C'è chi è bravo allo stesso livello, ma poi stacca e pensa ad altro. Lui no. Dopo il kappaò con l'Ascoli era trasfigurato, sembrava non riconoscere i volti amici». In chimica si parlerebbe di osmosi.
Quella che è riuscito a trasferire a un ambiente mai sin lì imbibito di altrettanta ambizione e ossessione: il movimento, la postura della gamba in ricezione. Nessun tiquitaca, ma un Antonio Conte in Premier style. Il Como non sarà bello, ma è verticale e letale. Feroce: come raccontano i cambi che hanno ribaltato il Cittadella nei 15 minuti finali. Thierry Henry, da azionista del club, ha festeggiato quel risultato sull'americana Cbs: le immagini del Sinigaglia in B hanno già varcato l'oceano, immortalando anche i nuovi tifosi iraniani, austriaci, inglesi, tedeschi, indonesiani.
A Como studiano già pacchetti da wedding planner con visita lago e biglietto in tribuna, gli «occasionali» fashion e instagrammabili. Non tutti gradiscono, anzi. Soprattutto coloro che ricordano di esserci stati in D e temono di svendere l'anima per quattro denari. Como deve restare quella che in questi giorni pensa alla beatificazione del donghese Stefano Gobbi, non ai tifosi da doppia fede. Milanista o juventina, perché tanto l'interista
è gemellato con il Varese. A Como si gioisce per il Lecco in C ma al bar si parla di CR7 e Giroud, del Karius della Leotta. Piedi per terra, ma in alto i cuori. Il sogno è l'Europa e serve l'adeguato palcoscenico. In Comune a ore si discute l'adeguamento del Sinigaglia, gli Hartono hanno un progetto futurista in consegna nel 2026.
Per i bookies si farà, l'alternativa è un adeguamento a rate, con ristrutturazione dei distinti e nuovi spalti in tubolari. Sullo sfondo resta l'ipotesi di giocare, forse a Parma, due o tre match. Prima di presentare il nuovo stadio e trasmettere Como e il Como in tutto il mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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