«Voglio provare a unire l'America». Donald Trump cambia strategia dopo l'attentato in cui è rimasto ferito in Pennsylvania, mettendo da parte i toni agguerriti con cui aveva intenzione di accettare l'incoronazione ufficiale come candidato repubblicano alla Casa Bianca, a favore di un atteggiamento più «presidenziale». L'ex comandante in capo vuole sfruttare il momento storico dopo quanto avvenuto sabato pomeriggio, e straccia il discorso che doveva pronunciare giovedì nella serata finale della Convention di Milwaukee.
È lui stesso, in un'intervista al Washington Examiner, a rivelare che sta lavorando ad un intervento «completamente diverso»: «È un'opportunità per unire il Paese. Mi è stata data questa possibilità», spiega. E poi ribadisce «voglio provare a unire l'America, ma non so se sarà possibile, le persone sono molto divise», raccontando che «aveva preparato un discorso strepitoso, estremamente duro, tutto incentrato sull'amministrazione Biden corrotta e orribile, ma l'ho buttato via». «Se ciò non fosse accaduto, questo sarebbe stato uno dei discorsi più incredibili, ma ora sarà completamente diverso - prosegue l'ex presidente - sarebbe molto brutto se mi alzassi e iniziassi a scatenarmi per quanto tutti siano orribili, e quanto siano corrotti e disonesti, anche se è vero». Un altro indizio del cambio di passo arriva da Brett Baier di Fox News, che dopo aver sentito al telefono il tycoon, fa sapere: «Ha elogiato il presidente Biden per la telefonata» che gli ha fatto, definendola una «buona conversazione».
Intanto arriva la completa inversione di marcia di Nikki Haley: l'ex governatrice della South Carolina, la più accanita rivale di Trump alle primarie, che inizialmente non era neppure stata invitata a Milwaukee. Dopo l'attentato di Butler, invece, non solo ci sarà, ma parlerà (pare stasera) dal palco della kermesse repubblicana. Un segnale importante per il candidato repubblicano in pectore, come confermano gli osservatori. «Penso che ora più che mai sia necessario un appello all'unità a tutti i livelli, ed essendo Nikki l'ultima rivale di Trump alle primarie, se il suo messaggio è che il partito e il Paese devono unirsi, questo diventa positivo sia per lui che per il Gop». L'attesa per la nomina del vice di The Donald, dopo le indiscrezioni e la suspence mantenuta dal tycoon negli ultimi mesi e settimane, è finita: il nome è quello del senatore dell'Ohio J.D. Vence. Una scelta radicale quella del 39enne che rischia di rivelarsi azzardata, poiché se da un lato galvanizza la base del movimento Maga, di cui viene considerato il potenziale erede, dall'altro potrebbe scoraggiare parte di quell'elettorato moderato che il messaggio più unificante di Trump punta invece a conquistare. Bocciati quindi la stessa Haley, Marco Rubio e Burgum.
Lo stratega repubblicano Frank Luntz suggerisce che la sparatoria molto probabilmente influenzerà l'affluenza alle urne tra gli elettori di destra. «Quello che è successo in Pennsylvania avrà sicuramente un impatto sul voto - spiega - garantendo che ogni elettore dell'ex presidente andrà alle urne. Biden, o qualsiasi altro candidato presentato dai dem, non avrà la stessa certezza di partecipazione». Riguardo la strategia durante la Convention, Ian Bremmer, fondatore di Eurasia Group, la principale società di consulenza mondiale sui rischi geopolitici, sottolinea che «il team di Trump preparerà le sue apparizioni in modo molto efficace, poiché questo è un vantaggio significativo per il tycoon». E pur se mancano ancora più di tre mesi alle elezioni, il politologo si sbilancia: «A questo punto farei una scommessa forte che sarà lui il prossimo presidente».
Alla convention, arriva intanto una svolta sull'aborto.
I delegati repubblicani hanno approvato una nuova piattaforma che abbraccia le posizioni politiche di Trump, lasciando ai singoli Stati ogni decisione sulle restrizioni, abbandonando la storica posizione del partito a favore di un bando nazionale riguardo l'interruzione di gravidanza. Una svolta decisa dai repubblicani per non favorire i democratici su un tema elettorale cruciale ma che ha fatto infuriare gli anti-abortisti.
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