Hatayspor e Gaziantep, dopo il terremoto il calcio risorge in Turchia

Hatayspor e Gaziantep, squadre delle città colpite dal sisma di febbraio, sono tornate a disputare la nuova stagione del campionato in Turchia dopo il ritiro obbligato a seguito del terremoto

I giocatori dell'Hatayspor festeggiano un gol
I giocatori dell'Hatayspor festeggiano un gol
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In Turchia, tra Antiochia e Gaziantep, il calcio sta aiutando le aree colpite dal durissimo terremoto del 6 febbraio scorso a far risorgere città ferite duramente da un sisma che al confine tra il Paese anatolico e la Siria ha ucciso quasi 60mila persone. L'Hataysport, squadra dell'antichissima città di Antiochia, e il Gaziantep Fk si erano ritirate dal campionato di fronte all'impossibilità di giocare in territori tanto sconvolti dalla scossa di magnitudo 7.8 in cui, per la prima delle due squadre, al disastro locale si era aggiunto il lutto interno. Nel sisma erano infatti morti l'ala sinistra Christian Atsu, il direttore sportivo Taner Savut e altri cinque membri dello staff.

Nove mesi dopo, il calcio turco è tornato in campo per il campionato e, su decisione della federazione, le due squadre sono state riammesse in prima divisione. La Super Lig riparte avendo ai nastri di partenza il Galatasaray di Mauro Icardi campione in carica come grande favorito e le altre due squadre di Istanbul, il Fenerbaçe dell'altro ex interista Edin Dzeko e il Besiktas dell'ex milanista Ante Rebic, come sfidanti più accreditate. Ma il dato più forte è il ritorno in campo delle squadre delle città-martiri. Che proprio nel cratere del sisma sono tornate a mettere in campo i loro undici (Gaziantep) o a poter garantire loro la capacità di allenarsi (Hatayspor).

Sarà un segnale poderoso di ripartenza, e indubbiamente anche un segno della capacità della Turchia di rilanciarsi dopo il terremoto a seguito del quale il processo di ricostruzione e recupero, complici imponenti aiuti internazionali, sta prendendo piede. Le due squadre si sono attrezzate alla prova dovendo ripartire da organici ampiamente ristrutturati: sia il Gaziantep che l'Hatayspor avevano offerto possibilità di svincolo gratuito a tutti i giocatori della rosa.

I biancorossi di Antiochia, giunti in Super Lig la prima volta nel 2020, hanno anche in nome del "patto di dolore" dei lutti interni in larga parte conservato una squadra unitaria, con punti forti come il centrale Recep Burak Yilmaz e il centrocampista Musa Kagiran, e hanno potuto fare inserimenti mirati. Tra questi, due vecchie conoscenze del nostro campionato, in forza a lungo al Napoli: il difensore Nikola Maksimovic, che ha giocato anche con Torino e Genoa, e il terzino Faouzi Ghoulam, per otto anni dal 2014 al 2022 tra i punti fermi degli attuali campioni d'Italia.

I bianchi di Gaziantep, invece, complice la loro base in una città praticamente distruttra si sono trovati a dover ricostruire la squadra ex novo. A giocare con il Gaziantep saranno venti calciatori in larga parte dati in prestito nelle serie minori turche la scorsa stagione e otto giocatori svincolati alla fine del 2022-2023. Tra questi, l'ivoriano Max Gradel in forza la passata stagione come punta del Sivasspor è nelle intenzioni del Gaziantep destinato a essere il centro del progetto.

Diverse preparazioni, diversi avvii: l'Hatayspor è partito con una vittoria e due pareggi, il Gaziantep, che deve ancora rodare, con tre sconfitte. A Gaziantep, del resto, tra scosse d'assestamento e timori per nuovi sismi la precarietà è più percepita, anche se il calcio si può dire pienamente tornato. A Antiochia, città ben più popolosa, lo stadio e il campo di allenamento servono a gestire i servizi ai profughi: "Fino a poche settimane fa i locali ospitavano persone che avevano perso la casa, ora ospitate in tende. Da allora sono stati spostati nella relativa stabilità degli alloggi dei container, unendosi alle fasce di costruzioni simili intorno alla periferia", ha scritto il Guardian in un servizio da Antiochia sull'Hatayspor, aggiungendo poi una visione sul campo di allenamento della squadra, ormai dual-use sportivo e umanitario: "La maggior parte del campo di allenamento è sotto l'egida delle autorità, tende che riempiono i campi di allenamento e famiglie che macinano tra di loro, estraendo ciò che possono da qualsiasi giorno normale ora offra. Ma quella che una volta era la sala relax dei giocatori, utilizzata per cibo e videogiochi, contiene una banca di computer e fino a otto dipendenti locali. I trasferimenti sono completati qui, i contratti redatti, gli orari confermati. Durante la settimana, alcuni membri del personale vivono in container situati di fronte all'ufficio improvvisato".

Antiochia e Gaziantep tornano a essere bandiere nel campionato turco. E tornano a esserlo nello stesso anno solare del terremoto. Un segnale forte che lascia pensare a una prospettiva di riscossa ben definita.

La speranza è che l'Hatayspor possa ospitare nello stadio cittadino, il prossimo 17 dicembre, la prima sfida diretta tra le due squadre unite, lo scorso febbraio, dal dolore. E oggi chiamate a fare del calcio la chiave per una nuova ripartenza di un'area martoriata della Turchia.

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