Inter-Juve, il derby d'Italia e dei portieri figli della gavetta

L'interista Sommer è arrivato al successo a 33 anni e piaceva ai bianconeri. Lo juventino Di Gregorio, cresciuto con i nerazzurri, è ripartito dalla serie C

Yann Sommer e Michele Di Gregorio
Yann Sommer e Michele Di Gregorio
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Un Derby d’Italia all’insegna delle porte blindate. Inter-Juventus sarà caratterizzata dal duello a distanza tra Yann Sommer e Michele Di Gregorio. Due portieri figli della gavetta, quella vera. Entrambi, infatti, si sono guadagnati le rispettive chance in un top club a suon di grandi parate. Lo svizzero ha avuto la ribalta dei top club (Bayern Monaco prima e Inter poi) solamente dopo i 33 anni. Incredibile ma vero. Le stagioni migliori della carriera sono state, con tutto il rispetto, nelle fila di una formazione tedesca di metà classifica come il Gladbach. Nelle ultime due annate, però, l’estremo difensore classe 1988 si è rifatto con gli interessi, vincendo da protagonista prima la Bundesliga e poi la Serie A con tanto di 17 clean sheet. Mica male come esordio. DiGre, invece, dopo aver vinto lo Scudetto Primavera da capitano con l’Inter, era ripartito nel 2017 dal Renate in Serie C. La prima tappa di una scalata che l’ha visto transitare da Avellino, Novara e Pordenone prima di accasarsi al Monza quattro anni fa. Coi brianzoli conquista la Serie A, dove si impone per rendimento come il miglior estremo difensore dell’ultimo campionato.

Tanto da attirare le attenzioni di numerose grandi squadre, in primis Juventus e Liverpool. A spuntarla sono proprio i bianconeri, con il portiere originario di Corsico che diventa il primo vero colpo di mercato dell’era Giuntoli. Quest’anno la Vecchia Signora, anche grazie alle parate dell’Uomo DiGre, vanta la miglior difesa del campionato con appena 1 gol subito nelle prime 8 giornate. E pensare che i due estremi difensori avrebbero potuto giocare la sfida a maglie invertite. Di Gregorio, infatti, è un prodotto del settore giovanile interista, nel quale entrò all’età di 6 anni per fare tutta la trafila fino alla Prima Squadra.

I nerazzurri, però, non hanno mai creduto davvero in lui. E così quella vecchia volpe di Adriano Galliani se lo accaparrò per 4 milioni dopo la promozione in A dei monzesi. La Juve invece ne ha spesi 20 (bonus compresi) per assicurarselo. Molto meno hanno speso Marotta e Ausilio nell’agosto 2023 per strappare Sommer al Bayern: alla fine lo svizzero è costato “soli” 6,5 milioni. A consigliarlo all’attuale presidente dell’Inter fu Gigi Buffon addirittura dieci anni fa, quando la Juve cercava un dodicesimo per rimpiazzare il partente Storari. Il Campione del Mondo 2006 indicò all’allora amministratore delegato bianconero proprio il nome del numero uno elvetico, ma alla fine Paratici decise di puntare sullo svincolato Neto (ex Fiorentina).

Oggi saranno di fronte l’unico contro l’altro. Chissà come sarebbero andate le cose se la Juve dieci anni fa avesse puntato su Sommer. Difficile dirlo, visto che per Yann sarebbe stato difficile trovar spazio con davanti un totem come Buffon. L’Inter, invece, con Di Gregorio si sarebbe assicurata un portiere top non solo per il presente, ma pure per il futuro.

Alla fine i nerazzurri hanno dovuto spendere 13 milioni più 2 di bonus per Martinez, che finora non ha mai visto il campo. Della serie: il portiere forte ce l’avevano già in casa, ma non se ne erano accorti in tempo…

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