Giugno, mese di grandi manifestazioni internazionali, ma anche di calciomercato. E mai come quest’anno anche di colore azzurro. Una volta nell’Italia giocavano tra gli altri le icone Totti, Buffon e Del Piero, bandiere inamovibili delle proprie squadre. Oggi che la Nazionale ha nomi meno famosi, le trattative si infittiscono anche a margine del ritiro di Iserlohn. Spalletti vuole tutti concentrati e i calciatori sembrano seguire i suoi «comandamenti» anche fuori dal campo, ma i telefoni dei calciatori non smettono di squillare soprattutto nei modebutto all’Europeo: da Di Lorenzo a Chiesa, inseriti addirittura in un possibile scambio tra Napoli e Juventus più soldi.
Complici i mal di pancia del calciatore toscano che prima di partire per Coverciano ha parlato con i dirigenti partenopei, chiedendo di essere messo sul mercato; un contratto oneroso (7 milioni compresi bonus) in scadenza nel 2026 e un’«idiosincrasia» tattica con il nuovo allenatore Thiago Motta.
Di Lorenzo, fedelissimo del Ct Spalletti dai tempi dello scudetto azzurro e ora «trattenuto» (almeno a parole) dall’ex Ct Conte, approdato alla corte di De Laurentiis. Due grandi allenatori, li definisce il calciatore che è uno dei pochi reduci della rosa campione d’Europa di tre anni fa. «Parlerò del Napoli solo dopo l’Europeo, ora sono concentrato solo su quest’avventura che a differenza del 2021 non è itinerante, mi ha emozionato l’abbraccio dei tifosi italiani presenti qui», così l’esterno finito indietro nelle gerarchie sul suo condottiero alle pendici del Vesuvio che nove mesi e mezzo ha ritrovato a Coverciano. Ma che dall’azzurro del Napoli ha ora vestito totalmente quello più intenso dell’Italia.
«Il mister sta provando varie soluzioni tattiche, nelle tre partite del girone ci sarà spazio per tutti gli elementi della rosa», sottolinea il capitano dello scudetto spallettiano. Consapevole forse che potrebbe non toccare a lui nel debutto di Dortmund contro l’Albania (dove è prevista un’invasione di 50mila tifosi in arrivo della penisola balcanica a fronte di solo 75mila posti all’interno del Signal Iduna Park).
«Fanno solo piacere, vuol dire che quello che ho fatto è stato apprezzato». Dopo una stagione negativa per lui e per il Napoli, vuole rifarsi. Almeno in azzurro, visto che il Vesuvio rischia di essere per lui più lontano.
MDD.
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