Messi come CR7? Offerta mostruosa dall'Arabia

Dopo le indiscrezioni di alcuni media arabi, il Mundo Deportivo sembra certo che di qui a pochi mesi Lionel Messi seguirà Cristiano Ronaldo e si trasferirà nel campionato saudita. Lo stipendio? Davvero pazzesco: 300 milioni all'anno

Messi come CR7? Offerta mostruosa dall'Arabia

Dopo aver visto per un mese i poco amati vicini del Qatar dominare il proscenio del calcio mondiale, l’Arabia Saudita sembra sempre più decisa a tornare protagonista nello sport più amato al mondo. Nemmeno il tempo di veder debuttare Cristiano Ronaldo con la maglia dell’Al Nassr che ecco arrivare nuove indiscrezioni dalla penisola arabica che indicano un colpo ancora più sensazionale, il campione del mondo Leo Messi. Gli ultimi due giorni hanno visto inseguirsi una serie di notizie che dipingono un quadro sempre più preciso: la squadra più vincente del campionato saudita, l’Al Hilal, sarebbe pronto a mettere sul piatto una cifra mostruosa, oltre 300 milioni di euro all’anno per convincere la Pulga a trasferirsi a Riyadh alla fine della stagione. Dopo la telenovela CR7, ecco un altro tormentone a disturbare il sonno dei tifosi del rosarino.

Il padre di Messi è davvero a Riyadh?

A dare il via alla ridda di voci che hanno coinvolto parecchi media europei un articolo pubblicato due giorni fa dalla testata The New Arab, che riportava voci insistenti che volevano il padre-agenti del campione del mondo impegnato in incontri ad altissimo livello nella capitale saudita. La pubblicazione di lingua inglese ammette di non essere riuscita a verificare se Jorge Messi si trovasse davvero a Riyadh e quale fosse la ragione per la sua presenza, dando il via alla macchina delle congetture, tenute vive dal fatto che la Pulce Atomica non ha ancora rinnovato il contratto che lo lega al Paris Saint-Germain, in scadenza a fine giugno.

Non è dato sapere se queste voci facciano solo parte della campagna di promozione dell’amichevole tra il PSG e una selezione del campionato saudita che si terrà tra pochi giorni ma alcuni giornalisti solitamente bene informati hanno confermato che l’Al Hilal farebbe decisamente sul serio. Sia Jose Felix Diaz di Marca che Khalid Al-Dhiyab dell’emittente saudita Al-Riyadiah hanno riferito di un offerta da oltre 900 milioni di euro per tre anni recapitata alla corte di Messi, che si sarebbe detto interessato.

L’Al Hilal, squadra più vincente di sempre del calcio arabo con 17 scudetti e 4 Champions League asiatiche, dovrebbe aspettare la prossima finestra di mercato per aggiungere il capitano dell’Albiceleste alla propria rosa, visto il divieto imposto dalle autorità per alcune irregolarità di bilancio. Un’altra pubblicazione araba, Gulf News, ha poi riferito le parole dell’ex ministro dell’informazione del Kuwait, Saad bin Tafela Al Ajimi. Non solo l’Al Hilal sarebbe disposto a tutto per rispondere all’acquisto di CR7 da parte dei rivali ma avrebbe già stampato delle magliette col nome di Messi. A sentire lui, grazie agli sforzi del governo per assicurarsi l’organizzazione dei mondiali di calcio del 2030 con Egitto e Grecia, anche un acquisto così clamoroso non sarebbe affatto da escludere.

Mundo Deportivo: "Praticamente fatta"

Nella serata di giovedì è arrivata poi l’entrata a gamba tesa di una pubblicazione catalana solitamente ben informata sul mondo Messi, il Mundo Deportivo. Il quotidiano iberico non parla di voci ma sembra dare per certa l’offerta monstre del club saudita, confermando la cifra di 300 milioni all’anno ventilata da Riyadh. A spingere l’Al Hilal a rispondere al colpo sensazionale di pochi giorni fa, l’aspra rivalità che li divide dall’Al Nassr, che si esprime nel “derby di Riyadh”, una specie di Clasico in salsa araba. A sentire il collega Fabio Marchi, in realtà, dietro alle spese pazze delle squadre saudite ci sarebbe la famiglia reale, pronta a sostenere buona parte dell’esborso monetario attraverso le sponsorizzazioni più o meno fittizie di “Visit Saudi”, organizzazione dal portafoglio profondissimo incaricata di promuovere in ogni modo il turismo nel paese. Vedere i due campioni più prestigiosi degli ultimi 20 anni ripetere gli scontri del Clasico nella capitale saudita, sotto gli occhi delle centinaia di milioni di followers in tutto il mondo sarebbe un piccolo capolavoro mediatico.

Secondo Marchi, l’Al Hilal vorrebbe addirittura schierare la Pulce nell’edizione di quest’anno del mondiale per club, che si terrà dall'1 all’11 febbraio in Marocco ma sembra quantomeno improbabile che i Rouge-et-Bleu, ancora impegnati nella rincorsa all’agognata prima Champions, facciano a meno del campione che ha fatto così bene al mondiale. Il fatto che il PSG arriverà proprio a Riyadh nei prossimi giorni per un’amichevole non sarebbe affatto un caso. Chiaro che i padroni del club, la famiglia dell’emiro del Qatar, non saranno affatto disposti a cedere facilmente, vista l’aspra rivalità che divide i due paesi del Golfo Persico.

Messi e Arabia, un rapporto profondo

A ben vedere, i rapporti tra il rosarino e la monarchia wahabita non sono certo una novità. Già dal maggio del 2022 Messi è ambasciatore nel mondo della suddetta agenzia “Visit Saudi”, che lo mette in bella evidenza sulla sua pagina web, elencando anche i posti preferiti dal campione del mondo. La sua prima visita ufficiale l’anno scorso, a Jeddah, città portuale sul Mar Rosso molto più moderna e cosmopolita del resto del paese, decisamente refrattario alle influenze esterne. Il ministro del turismo Ahmed al-Khateeb, nell’accoglierlo all’aeroporto internazionale, si era detto al settimo cielo: “non è la prima volta che viene a trovarci e certo non sarà l’ultima”.

Per il momento la collaborazione si è espressa principalmente con post sui suoi seguitissimi profili social, da quello nel quale invitava a scoprire il Mar Rosso saudita a quello nel quale, assieme alla vice-ministra del turismo, la principessa Haifa al-Saud, si mostrava estasiato di fronte alle bellezze di Jeddah. Passi preparatori prima del gran passo, dell’abbandono del calcio che conta per portare lustro e talento in un campionato che, almeno al di fuori del calcio asiatico, non gode certo di molti estimatori? Possibile ma non certo. Certo che, però, rifiutare un’offerta del genere non è semplice per nessuno, nemmeno per il calciatore più forte degli ultimi 20 anni.

Al Attiyah: "Messi? Andrà all'Al Hilal"

A confermare la serietà dell’offerta saudita un personaggio che non ti aspetti, il pilota di rally Al Attiyah, che in questi giorni sta dominando il Dakar Rally proprio in Arabia. Intervistato dal giornalista del Mundo Deportivo, il pilota qatariota, parente dei proprietari del PSG, non sembra aver dubbi a riguardo: entro sei mesi, Leo Messi sarà un calciatore dell’Al Hilal. Quando gli è stato chiesto se la Pulga potrebbe mai tornare al Barça, il pilota qatariota, quasi spontaneamente, rivela quello che, secondo lui, è il vero piano del campione argentino. “Per come la vedo io, specialmente dopo il colpo dell’Al Nassr e lo stipendio pazzesco offerto a Cristiano Ronaldo, sono certo che Messi tra tre o massimo sei mesi vestirà una maglia di una squadra saudita. Vedrete. Ti posso anche dire quale sarà questa squadra: di sicuro l’Al Hilal”. Quando Marchi gli chiede cosa lo renda così sicuro, Al Attiyah si schermisce: “me lo sento… niente di più, credimi, non tornerà al Barça, finirà in Arabia Saudita come Cristiano. Qui c’è un mucchio di soldi ed i giocatori sono strapagati”.

La ragione di questi investimenti pesanti? “L’Arabia vuole ospitare il mondiale. Hanno visto quel che è successo nel mio paese, il grande successo del mondiale qatariota e stanno facendo di tutto per assicurarsi l’organizzazione di quello del 2030. Penso che ci vogliano grandi stelle in un campionato per convincere altri a seguirli. Questo migliorerebbe il livello del calcio saudita e le possibilità di organizzare il mondiale”. Vorremmo tanto sapere da cosa derivi la sicurezza del pilota qatariota ma non è dato sapere.

A noi toccherà guardare da lontano l’ennesima trovata del calcio miliardario di questi tempi, alimentato a colpi di petrodollari. Di fronte a cifre del genere, i problemi di bilancio delle grandi di Serie A sembrano quasi patetici. Sarà davvero questo il futuro del calcio? Ai posteri l’ardua sentenza.

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