Napoli-Milan, le pagelle dei protagonisti

I rossoneri di Pioli fanno una prestazione quasi perfetta, schiantando a sorpresa la capolista al Maradona. Brahim Diaz e Leao ispirati, Tonali e Bennacer implacabili. Nel Napoli di Spalletti non funziona praticamente niente, a partire dalla mentalità

Napoli-Milan, le pagelle dei protagonisti

NAPOLI

Meret 5,5 – Serata da dimenticare per il guardiameta partenopeo, non tanto per demeriti suoi ma per una difesa che non lo protegge come al solito. Comunque insufficiente.

Di Lorenzo 5 – Reggere l’impatto con una delle laterali più forti d’Europa non era un’impresa semplice ma stasera niente è andato secondo i piani. Riprova, sarai più fortunato.

Rrahmani 5 – Quando non gira, non gira e anche uno solitamente preciso come lui non può che essere un attimo smarrito. Fa quel che può, ma non è decisamente serata.

Kim 5 – Sembra davvero l’ombra del giocatore imperioso che ha fatto brillare gli occhi alle grandi di mezza Europa. Fa impressione, più che altro, vederlo scoraggiato. (dall’80’ Juan Jesus s.v.)

Mario Rui 5 – Dalla sua parte i pericoli non erano così tanti, ma comunque non riesce a fornire il solito contributo di quantità e qualità. In avanti qualcosa combina ma non può bastare.

Anguissa 5 – Dopo aver messo una serie di prestazioni da applausi, una serata storta capita anche a lui. La cosa sembra normale, ma è quasi uno scoop. Finora non aveva sbagliato quasi niente.

Lobotka 5 – Ci prova, ci prova ma quando arriva sulla tre quarti viene aggredito da mezza squadra. Stasera più che un fantasista sarebbe servito un prestigiatore. (dal 67’ Elmas 6 – Prova a trainare un reparto sotto choc ad un’improbabile rimonta ma non può molto. Buono comunque il piglio.)

Zielinski 5 – Da lui Spalletti si aspetta sempre grandi cose, come i suoi compagni di reparto. Il fatto che non gli riesca quasi niente è prova provata che non è davvero aria. (dal 68’ Ndombele 5,5 – Tempo non ne ha molto ma a malapena si fa vedere in campo. Fantasma.)

Politano 5,5 – Trovare spazio da quelle parti non è mai semplice ma il folletto partenopeo spinge come sempre, cercando di alimentare i compagni. Peccato che i suoi cross finiscano nel nulla. (dal 68’ Lozano 5,5 – Da solo non può molto, specialmente contro una difesa in palla come quella del Milan. Almeno un paio di tiri li mette ma non molto altro.)

Simeone 5 – Quando non hai palloni buoni come fai a creare qualcosa? Una domanda alla quale il Cholito non riesce a rispondere. Occasione sprecata, ma si rifarà. (dal 76’ Raspadori 5,5 – Qualcosa di buono lo fa vedere ma la difesa rossonera non concede quasi niente.)

Kvaratskhelia 5 – Avere sulle spalle il marchio del predestinato in una città dal facile entusiasmo come Napoli è roba da far tremare i polsi. Il georgiano l’impegno ce lo mette sempre ma la mancanza di Osimhen si fa sentire molto.

All. Luciano Spalletti 5 – Iniziare con un tonfo del genere il trittico dal quale dipenderà in gran parte la stagione del Napoli è roba da incubo. La sua squadra operaia, forse, non si aspettava un Milan così aggressivo. Gara persa più di testa che di tattica. Molto su cui riflettere per il tecnico di Certaldo.

MILAN

Maignan 7,5 – Dopo il paratone in Nazionale tutti lo aspettavano al varco e Magic Mike risponde presente come al solito. La parata in bagher ha fatto perdere tre anni di vita ai tifosi del Milan ma per il resto è davvero perfetto.

Calabria 6,5 – Ritrova il posto da titolare nella gara d’inizio della mini-serie contro la squadra più in forma del Vecchio Continente. Invece di innervosirsi, mette una prestazione senza sbavature, chiudendo porte su porte.

Kjaer 6,5 – In nazionale aveva fatto sapere, non senza qualche accenno polemico, di voler giocare di più. Non so se sia un caso, ma Pioli lo getta nella mischia proprio al momento giusto. Gara all’insegna della massima dedizione e precisione, come al solito. Sicurezza.

Tomori 7 – Dirige la difesa come ai tempi d’oro, prima della lunga crisi d’identità che ha privato il Milan del proprio talismano. Parte del merito è dei compagni di reparto e dell’essere tornati alla difesa a quattro ma stasera difficile fare di meglio.

Hernandez 7 – Corre come quattro, ma non è una novità. Spinge come una locomotiva, ma è normale per uno come lui. Stasera è anche preciso in difesa, dove aveva clienti poco raccomandabili.

Bennacer 7 – Partita di quelle che l’algerino sembrava mettere ogni settimana l’anno scorso. Preciso, aggressivo, dal tempismo impeccabile, non spinge molto ma quando lo fa per poco non segna. Onestamente difficile chiedere di più. (dall’82’ Bakayoko s.v.)

Tonali 7 – Sembra tornato quello dell’anno scorso. A parte una forma smagliante e polmoni inesauribili, ha la grinta giusta e la precisione per arpionare pallone su pallone. Cuore rossonero.

Diaz 8 – Come succede ultimamente, è davvero indemoniato. Corre ovunque, morde le caviglie degli avversari anche in difesa, sbuca dietro ad ogni angolo. Stasera, però, è ancora più cinico e freddo davanti alla porta. Applausi (dal 56’ Saelemakers 7,5 – prendere il posto di uno come Diaz non è semplice ma il belga entra subito in trance agonistica. Corre come un forsennato e trova il 4-0 su una serpentina stile Pelè in Fuga per la Vittoria. Un gol che è una liberazione).

Krunic 6 – In un reparto che mette forse la prestazione migliore della stagione, difficile tenere il passo. Lo slavo non giocherebbe nemmeno male ma è “solo” normale tra veri e propri fenomeni. (dall’82’ De Ketelaere s.v.)

Leao 8 – Ritrovare il gol dopo mesi e sbloccarsi con una doppietta proprio al Maradona, proprio contro il Napoli schiacciasassi, proprio nel momento chiave della partita non è da tutti. Serviva segnare e l’ha fatto. Sparisce dal campo per lunghi tratti ma va bene anche così. (dal 73’ Rebic s.v.)

Giroud 6,5 – In una gara dove a fare la differenza è la tigna ed il collettivo, palloni buoni non ne ha molti ma prova a dare una mano spalle alla porta. Per pochi centimetri non mette il 3-0. Avercene. (dal 73’ Origi s.v.)

Allenatore: Stefano Pioli 8 – Tornare alla difesa a quattro ed affidarsi agli eroi del 19° scudetto sembrava una mossa disperata di un

tecnico che aveva perso il polso della squadra. Sembrava. Alla fine, come al solito, ride lui. Gara preparata in maniera impeccabile dal punto di vista mentale. Un Milan così può fare davvero di tutto. Ora e sempre on fire.

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