Rigori senza rigore

Settimana di rigore. Momenti di grande spasso nei famosi undici metri. Primo tempo offerto dal nigeriano Lookman Ademola che si prende la responsabilità di calciare il penalty al Bruges, lo sbaglia così provocando i fumi dell'allenatore piemontese Gian Piero Gasperini che lo considera il peggior rigorista mai visto in vita sua e, pensate un po', che vita deve essere stata. Poi spunta l'italiano Lucca Lorenzo, a Lecce,

al momento fatidico, afferra il pallone, come all'oratorio, lo tiene stretto sotto il braccio sinistro, attorno a lui i compagni dell'Udinese, Bijol, Sanchez, Kalstrom, Solet, Camara provano a ricordargli che l'addetto al tiro è Thauvin, pure lui nella comica brigata che circonda il prode che però se ne frega e respinge tutti, il pallone è mio e lo gestisco io, tipo femministe dei bei tempi, va al tiro e segna il gol della vittoria. Il moccioso però viene richiamato in panchina dal tecnico tedesco Kosta Runjaic che, sembra, abbia invece visto di peggio nella sua vita. Proposta

ad allenatori e

calciatori, in caso di rigore utilizzino la conta: morra, pugno, pietra, carta, forbici, pimpiripettenuse, ambarabà ciccì coccò, paperino con la pipa in bocca, guai a chi la tocca, l'hai toccata proprio te, 1, 2 e 3! Gol.