"Se torni a Rosario uccidiamo un tuo familiare". Di Maria minacciato dai narcos

La famiglia di Di Maria ha ricevuto un ultimatum nel quale si annunciano ritorsioni nel caso in cui El Fideo torni a giocare con la maglia del Rosario Central

"Se torni a Rosario uccidiamo un tuo familiare". Di Maria minacciato dai narcos
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Paura per Angel Di Maria: il campione argentino, ora in forza al Benfica, ha ricevuto pesanti minacce dai narcotrafficanti argentini. Lo riporta il Clarìn secondo cui nella giornata di ieri una macchina si sarebbe fermata davanti all'abitazione, dove vivono i genitori del Fideo e avrebbe lasciato un cartello al padre con pesanti minacce e una richiesta precisa. I narcos non vogliono che Di Maria torni a Rosario, la sua città natale, dove mosse i primi passi da calciatore con la maglia del Rosario Central.

L'eventualità di tornare in Argentina, nella squadra che lo lanciò da calciatore, stando agli ultimi rumors di mercato, si fa sempre più probabile. Tornato al Benfica, dopo la parentesi con la Juventus, Di Maria è in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno e sta vagliando tutte le possibile opzioni, con il Rosario Central in cima alla lista. Dopo aver vinto nelle fila di Real Madrid e Paris Saint-Germain e la Coppa del Mondo in Qatar con l'Argentina, a 36 anni compiuti forse è il momento di tornare a casa. Prima però sarà meglio risolvere questi problemi extra-calcistici.

La ricostruzione

Secondo quanto raccontato dalla polizia di Santa Fe, infatti, un'auto sospetta avrebbe lanciato, alle 2.30 del mattino, un pezzo di nylon nero davanti a Funes Hill Miraflores, la casa di campagna di proprietà della famiglia di Di Maria, nonché il luogo dove il giocatore è solito alloggiare ogni qualvolta fa ritorno in Argentina, prima di sparare quattro colpi di pistola.

Inequivocabile il messaggio dei malviventi al padre del calciatore: "Dì a tuo figlio Angel di non tornare più a Rosario, altrimenti un membro della sua famiglia morirà. Nemmeno Maximiliano Pullaro (il governatore di Sante Fe, ndr) vi salverà. Non tiriamo bigliettini, ma piombo con cui uccidiamo le persone". Impegnato con la Seleccion nella tournée americana, mentre si apprestava a disputare la sfida vinta poi 3-0 contro El Salvador, El Fideo non ha ancora commentato l'accaduto.

Cosa disse Di Maria sui narcos

In tempi non sospetti, ai microfoni di Espn, Di Maria aveva così commentato la situazione: "Ho lì i miei genitori e le mie sorelle, quello che sta succedendo mi tocca, mi sconvolge molto. Ma la voglia e la speranza di tornare al Rosario ci sono sempre". Attualmente è in atto una vera e propria guerra civile, con i sicari del narcotraffico che, in reazione alla lotta avviata da Pullaro, hanno fatto una strage di lavoratori. La famiglia del Fideo, ad ogni modo, è stata immediatamente allontanata dalla zona.

Non è la prima volta che la malavita argentina prende di mira dei giocatori. L'anno scorso era toccato a Lionel Messi, quando una filiale della catena di supermercati Nico, che appartiene alla famiglia di sua moglie, Antonela Roccuzzo, fu attaccata a colpi di arma da fuoco.

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