"Ruffiano di m***a...": lo sfogo choc di Cassano in diretta

Hanno fatto il giro del web le parole pronunciate dall'ex calciatore durante una live su Twich

"Ruffiano di m***a...": lo sfogo choc di Cassano in diretta

Il recente sfogo di Antonio Cassano, sebbene rivolto a qualcuno di cui lo stesso non ha voluto fare il nome, trova l'approvazione di tutti i protagonisti dell'oramai celebre Bobo Tv. Segnale chiaro che le parole pronunciate dall'ex calciatore hanno centrato il segno, anche se in rete ci si continua a interrogare sull'identità del suo obiettivo.

L'affondo

L'ultima diretta su Twitch si è improvvisamente accesa proprio per le frasi pronunciate da "Fantantonio", non nuovo, peraltro, a uscite del genere durante le live trasmesse sul social viola. "Dobbiamo tifare Argentina ai Mondiali. Sapete perché? Sapete perché? Per mille motivi...perché così la gente inizia a mettersi la lingua in c**o. Non i tifosi eh, qualche buffone burattino". La precisazione di Cassano sposta di conseguenza l'attenzione su qualche addetto ai lavori, presumibilmente un giornalista o tuttalpiù un ex calciatore divenuto opinionista dopo aver appeso le scarpette al chiodo.

Lele Adani annuisce e scoppia a ridere, Bobo Vieri commenta con la caratteristica espressione utilizzata dal collega in segno di approvazione ("chapeau) e Nicola Ventola, divertito, improvvisa una ola per rimarcare il proprio supporto al contenuto dello sfogo. "Questo buffone burattino non fa nomi, ma io potrei farli e non voglio", affonda ancora Cassano. "Perché io non do pubblicità a qualche ruffiano di m***a e questo ruffiano capirà a chi mi riferisco". Nessun timore a fare nomi, quindi, ma solo l'esplicità volontà di non concedere qualche minuto in più di notorietà al suo obiettivo che ascolta e comprende ogni riferimento.

"Noi siamo andati avanti a fare i calciatori… e andiamo avanti a fare i commentatori perché siamo all'altezza", si sfoga ancora Fantantonio, "non abbiamo mai leccato il c**o a nessuno, non siamo raccomandati". "Tizio, Caio e Sempronio… capiamoci", prosegue, "Queste tre cose sono fondamentali… ok? A buon intenditor poche parole!".

L'obiettivo

Si possono fare solo delle ipotesi sull'identità del bersaglio dell'ex calciatore, magari traendo spunto dai suoi precedenti sfoghi. Qualche tempo fa nel suo mirino erano finiti Fabio Caressa, invitato "a cambiare mestiere", e presumibilmente Paolo Di Canio ("finti duri vigliacchi e vili che non sono degni nemmeno di guardarsi allo specchio"), autore di un giudizio non condiviso sulla carriera di Lionel Messi.

Nessuna intenzione di rivelare il nome del suo bersaglio.

"Mò mi arriva un altro Tapiro", commenta, per poi aggiungere: "Se noi quattro facciamo questa roba qua e facciamo invidia al mondo è perché siamo leali, persone vere che non siamo raccomandati". "Un, due, tre alza… e non siamo raccomandati… un, due, tre alza e non siamo leccac**o. E chi sta a fianco a te è peggio di te caro carino!", conclude.

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