In calo il mercato europeo delle due ruote a motore

In un anno le immatricolazioni e le registrazioni sono scese del 27%. I dati presentati da Acem (Associazione europea costruttori motocicli) ad Eicma 2009, il Salone internazionale del ciclo motociclo accessori in corso alla Fiera di Milano

In calo del 27%, in Europa, le immatricolazioni (veicoli maggiori di 50 cc) e le registrazioni (veicoli con cilindrata pari a 50 cc) di veicoli a Due Ruote, da ottobre 2008 a oggi. In particolare, arretrano maggiormente i ciclomotori (50 cc) segnando un calo del -32%. Sempre in discesa i veicoli maggiori di 50cc, con un -24%. A risentire maggiormente di questa situazione di crisi è stato il comparto della componentistica. In Europa, il 10% circa delle aziende produttrici di componenti rischiano il fallimento, mentre sono già molte quelle che hanno chiuso le attività. Questi dati allarmanti e che invitano a riflettere presentati oggi dall'Acem (Associazione europea costruttori motocicli), ad Eicma 2009, il Salone internazionale del ciclo motociclo accessori in corso alla Fiera di Milano.
Politici, costruttori e rappresentanti della società civile si sono incontrati per esaminare gli effetti che la la crisi economica sta avendo sul settore delle Due Ruote, e per proporre misure per superarla. L'audizione pubblica, voluta dal Comitato economico e sociale europeo (Cese), intende proporre raccomandazioni alle Istituzioni Europee con l'obiettivo di mantenere e promuovere la competitività e l'impiego nel settore.
Jacques Compagne, segretario generale dell'Acem ha dichiarato: «Il settore del motociclo sta affrontando una situazione difficile, ma concentrando la sua attenzione sul settore delle Due Ruote, il Cese può contribuire a guidare il comparto verso la ripresa. È importante che le istituzioni europee siano informate correttamente e puntualmente sulla nostra situazione. Le incertezze - conclude Compagne - non provengono soltanto dall'economia e dalla diminuzione della domanda, ma anche dalla stessa Commissione Europea che sembra esitare nel voler riconoscere la drammaticità di questa situazione».
Sulla stessa linea anche Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma (Associazione nazionale ciclo motociclo accessori): «La crisi di vendite registrata in Europa ha di fatto riportato il mercato europeo indietro di 16 anni, con un calo delle vendite nell'ordine delle 750.000 unità. Questa situazione ci impone, a livello europeo, una riflessione più ampia mirata a salvaguardare un settore strategico per l'economia. In Italia, dopo un avvio di anno difficile, il mercato, grazie soprattutto agli incentivi del Governo, ha recuperato terreno e nell'ultimo mese ha fatto registrare un incremento delle immatricolazioni (veicoli superiori ai 50 cc) pari ad un +6,1%. Tuttavia, nonostante questo fondamentale aiuto, il totale delle vendite delle due ruote a motore che deriva dalla somma dei superiori ai 50 cc + i 50 cc ha raggiunto nei primi 10 mesi del 2009 quota 465.546 veicoli venduti, pari a un -5,6% rispetto al progressivo dell'anno precedente. Questo dimostra che nonostante i segnali positivi dell'ultimo periodo è indispensabile non abbassare la guardia e riproporre, magari rimodulandolo, un sistema di sostegno alla domanda».
I partecipanti all'audizione (politici, costruttori e rappresentanti dei sindacati) si sono trovati d'accordo nel sottolineare la necessità di adottare misure di stimolo alla domanda nel medio termine, con particolare riferimento ai veicoli a basso impatto ambientale e con dispositivi avanzati di sicurezza. Inoltre, è emersa l'urgenza di ristabilire condizioni di mercato uguali tra costruttori dei paesi dell'Unione europea e quelli delle economie emergenti, attuando efficaci pratiche di sorveglianza del mercato.


Affrontando la future normative europea sull'omologazione dei motocicli l'Acem, ha invitato la Commissione europea a esaminare attentamente le particolari caratteristiche del settore e le sue possibilità nel presente contesto economico, tenendo presenti ragionevoli tempi tecnici per la loro attuazione. Già lo scorso dicembre 2008 l'industria ha proposto una serie di misure tecniche dichiarando la sua disponibiltà alla piena collaborazione con le Istituzioni Europee.

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