Proviamo a ragionare non solo in chiave elettorale ma con la vista politica più lunga? Dai, uno sforzo, proviamoci.
Il bipartitismo è fallito perché era una forzatura. Volevamo fare gli americani, Mister Walter cominciò, Mister Silvio coronò, e nacquero i due PD, con e senza L (L come leader). E il leader fece la differenza e polarizzò il conflitto.
Ma non si poteva ridurre la storia del nostro Paese a due partiti, se non a prezzo di svuotare la politica. Così c’è stata la crisi di rigetto: i poli furono subito doppiati dai rispettivi alleati (Bossi e Di Pietro), furono aggirati dagli sfiancheggiatori (Casini, Fini e Vendola), infine ci fu il collasso della politica, il sandwich antipolitico, tecnici-grillini, e ora il malessere degli ex An e degli ex Margherita.
Ora, se volete salvare la politica e ridarle dignità e contenuto, se volete salvare il bipolarismo, buttate a mare la sua camicia di forza, il bipartitismo. Rifate gli Orazi e i Curiazi, tre contro tre, sperando di assorbire il più possibile centristi ed eccentrici. Cambiate gioco, non limitatevi a trovare tamponi per l'emorragia elettorale.
Osate.
Rifate una destra nuova per il futuro, rinnovata nei ranghi, come esige il nuovo ciclo e la protesta anticasta. E così voi dall'altra parte.
Accordatevi almeno in questo, su come dividervi in futuro, e come attrezzare una legge elettorale adeguata allo scopo. Fatelo per non essere risucchiati nella feroce alternativa di questi anni: a destra l' horror vacui , a sinistra il cupio dissolvi
e in mezzo i Monti sul baratro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.