L'afasia è una disabilità ancora molto poco conosciuta che colpisce 200mila italiani (20mila nuovi casi di afasia post-ictus per anno). Chi ne è affetto, pur avendo spesso conservate intatte le proprie facoltà intellettive, ha subito danni a specifiche funzioni mentali tra le quali, in primo luogo, quelle connesse al linguaggio come parlare e scrivere. Si tratta di danni causati da lesioni cerebrali generalmente localizzate nella metà sinistra del cervello, tra cui quelle generate da ictus sono di gran lunga le più numerose, seguite da traumi cranici e neoplasie.
«Gli afasici - dice Anna Basso, presidente nazionale della Federazione delle Associazioni di persone afasiche - sono senza parola. Ed è quindi per dare loro voce che abbiamo deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, nonché delle strutture socio-assistenziali e sanitarie diretta a creare delle migliori condizioni di vita, di lavoro e di convivenza sociale.
La ricerca epidemiogica sarà svolta da un team di scienziati costituito presso il Consorzio Mario Negri Sud e coordinato dal professor Vito Lepore e avrà una durata di 24 mesi.
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