Il cane abbaia e la salva dalla violenza

La donna, una signora sui cinquant’anni, ha avuto una reazione forte, immediata. Ha cominciato a urlare, a scalciare e a graffiare il suo aggressore dalla pelle scura, un giovane nordafricano che non è riuscita nemmeno a vedere bene in faccia. Tuttavia è innegabile che una grossa mano (anzi, una zampa) gliel’ha data il miglior amico dell’uomo, cioè il suo cane. Un meticcio di mezza taglia che ieri sera la signora stava portando a spasso nel parco Cassinis, a Rogoredo. E che non appena ha notato le attenzioni «molto particolari» e decisamente non gradite rivolte da quello sconosciuto alla sua padrona e l’ha sentita urlare per richiamare l’attenzione di qualche passante, si è messo ad abbaiare furiosamente. A quel punto l’aggressore, infatti, ha pensato bene di darsela a gambe levate.
Anche la polizia, avvertita dalla donna e intervenuta sul posto qualche minuto dopo il fatto, ne è convinta: «la signora ha impedito che la violenza sessuale di cui era vittima assumesse connotazione più gravi, ma anche il suo cane è stato di grande aiuto nel mettere in fuga lo straniero».
Mancavano una manciata di minuti alle 19 quando un nordafricano sui vent’anni ha avvicinato una donna sui cinquanta che portava a spasso il cane al parco Cassinis. Lo straniero ha subito palesato le sue brutte intenzioni. E, dopo aver tirato la poveretta verso di sé, ha tentato di spogliarla, slacciandole la camicia. Probabilmente l’uomo non si aspettava una reazione così pronta da parte della donna, ma quando l’ha palpeggiata nelle parti intime, i movimenti bruschi di lei che si divincolava e le sue urla, nonché i latrati del cane, alla fine l’hanno convinto a desistere e a fuggire.
«Non saprei darvi una descrizione dettagliata di quel tipo.

- ha detto poco dopo l’aggredita ai poliziotti che hanno perlustrato la zona in cerca del nordafricano - Era troppo buio e poi, l’unica cosa che sono riuscita a pensare in quegli attimi è stata solo che mi volevo salvare dalle grinfie di quell’uomo».

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