Si è consumato le pupille riavviando ancora e ancora il nastro di quella Vhs. Chiuso in una stanzetta del centro sportivo, la luce spenta, osserva lo schermo della tv e non riesce a credere a quello che sta vedendo. Così giovane, eppure così forte e carismatico. Estrae la videocassetta dalla pancia del registratore, perché ormai le cose sarebbero chiare persino all'ultimo degli sprovveduti. Questo è un fenomeno! pensa Claudio Nassi, il ds della Fiorentina, uscendo con l'involucro del filmato sotto braccio. Il filmato gliel'ha fatto avere Apollonius Konijnenburg, titolare dell’agenzia Interpro, la stessa che nel 1983 ha fatto trasmigrare dall'Ajax al Pisa il centravanti Wim Kieft. Il particolare non è irrilevante, ma la storia deve ancora annodarsi.
Nassi parla di quello che ha visto con il conte Ranieri Pontello. Pare che a Firenze si sogni forte. Nulla di più travisabile: lo smantellamento della gestione attuale e la cessione del club si profilano già all'orizzonte. Eppure il patron concede il suo benestare. Vada pure ad Amsterdam, Nassi. E torni con questo Marco Van Basten.
Dunque eccolo qua, Nassi, il 23 marzo del 1986, appollaiato su una tribunetta laterale del De Mer, per assistere ad Ajax - Groningen. Un uomo in missione. Uno che sa che da quel giorno lì può dipendere larga parte del futuro del club. Escono dal tunnel i giocatori e lui, Van Basten, si distingue subito. Stringe già la fascia da capitano intorno al braccio, anche se ha soltanto 21 anni. Svetta, ha spalle che si stanno allargando e cumuli di muscoli seppelliti, pronti ad esplodere. Per essere solo un ragazzino è già ingiocabile.
I lancieri vincono 1-0 e lui conferma il motivo del viaggio di Nassi. La sua performance sul campo è danza classica e titanio. I difensori burro disciolto. Il carisma che trapela dalla sua figura obbliga a passargliela sempre. Intenerisce quasi contemplare avversari e compagni di squadra: Van Basten gioca un altro sport. Nel pur sempre glaciale marzo olandese, il ds viola si sfrega le mani.
Viene sera. In un albergo del centro si ritrovano tutti a cena. C'è Konijnenburg con i suoi soci e mette subito le cose in chiaro. Tre anni fa Romeo Anconetani non ha pagato commissioni per Kief. Non ci cascheranno un'altra volta. L'affare viene giù liscio: il giocatore si svincola dall'Ajax e il pagamento va interamente alla Interpro. Il che significa 6 miliardi di lire pagabili in tre anni, più 1,6 per la commissione su Kief, che sarebbe dovuto passare, anche lui, in viola. Nassi non si scompone: per il ragazzo che sta sostituendo degnamente Johan Cruijff, questo ed altro.
Arriva anche lui, Marco. E' in compagnia della sua compagna, Liesbeth, che presto diventerà sua moglie. Chiede informazioni su Firenze, eccitato per il trasferimento. In Italia c'è già stato in vacanza, ma vuole sapere tutto nel dettaglio. Il contratto prevede che avrà anche un macchina e una casa messe a disposizione dal club. L'ingaggio, inoltre, è di 600 milioni di lire. Abbastanza per convincersi. Così Van Basten firma e diventa un giocatore della Fiorentina. Solo che a Firenze non lo vedranno mai.
L'affare del secolo per la viola sfuma perché i Pontello stanno passando la mano e i presupposti vengono improvvisamente a sfaldarsi. Van Basten rimarrà ancora un anno all'Ajax, prima di dichiarare: "Sono stufo dell'Olanda, voglio provare un'esperienza diversa". Ci penserà il Milan a soddisfarlo, prelevandolo per 1 miliardo e 750 milioni, mentre l'Ajax lo sostituisce con il giovane Dennis Bergkamp. Con i rossoneri vincerà tutto, segnando caterve di gol - 90 in 147 partite - molti dei quali decisivi. Chissà se oggi, appena dopo aver compiuto 60 anni, Marco ripenserà a quel passaggio sfumato.
Probabilmente non avrebbe mai sollevato così tanti trofei e magari non sarebbe diventato il fuoriclasse assoluto visto a Milano. O magari sì. La storia che poteva essere e non è stata, del resto, non finisce mai premuta nei libri.
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