Cannabis nel sangue, arrestato l’autista

La moglie lo difende: "Colpa di una bibita". Il dramma della scuola di Stroppiana. Morto, Francesco, un secondo bimbo: i familiari hanno donato gli organi. La mamma dice disperata: "Ora prego per l'altro mio figlio"

Cannabis nel sangue, arrestato l’autista

Torino - Non esiste senso di colpa maggiore per un padre che rendersi conto di aver ucciso due bambini e di aver distrutto due famiglie. Michele Tizzani da ieri combatte con questo senso di colpa. Da quando ha capito che i suoi occhi si erano chiusi all’improvviso per un istante mentre era alla guida di un autobus con a bordo 41 bambini di una scuola elementare di Stroppiana (Vercelli) e i loro quattro insegnanti. E che, questo suo momento di debolezza, ha provocato il ribaltamento del mezzo e la morte di due giovanissimi alunni, Michael Vigna di 6 anni e Francesco Barbonaglia, 7 anni, deceduto ieri mattina dopo una notte di agonia all’ospedale di Torino.

Michele Tizzani, 32 anni, adesso è alla gogna. La procura di Vercelli ha aperto un’inchiesta e ha disposto il suo fermo, accusandolo di omicidio colposo e lesioni. L’iscrizione nel registro degli indagati pesa sulla sua coscienza come un macigno. Ancora di più ora che il suo nome è sulla bocca di tutti, ora che si è scoperto dagli esami clinici, a cui è stato sottoposto subito dopo l’incidente, che nel suo sangue ci sono tracce di cannabis. Di uno spinello. Un particolare che getta un’ombra inquietante sull’incidente e sul perché sia successo. L’inchiesta è solo all’inizio, non si sa quando sia stata l’ultima volta che ha assunto cannabis, non si sa se ne facesse uso abituale, si sa solo che quell’esame indica la positività.

La storia di questo incidente, quindi, è ancora tutta da scrivere. Ne è sicura Serena Barone, 31 anni, che difende a spada tratta il marito e padre del suo bambino di 14 mesi. La donna spiega che è stata una congestione, dovuta a una bibita gelata a provocare il colpo di sonno. «Da alcuni giorni era stanco, potrebbe essere stata una bibita ghiacciata a fargli male - si sfoga la moglie -. Su di lui ho sentito tante calunnie. Mi spiace moltissimo per i bambini ma sono sicura che queste cose non le farebbe mai». Serena Barone ribadisce che il marito era stanco, a causa dei turni massacranti, tanto che lei gli aveva consigliato di fermarsi per qualche giorno. «Non mi ha voluto ascoltare. È attaccatissimo al suo lavoro. Gli ha insegnato a guidare suo papà e, prima di essere assunto alla Saacv di Santhià, sei anni fa, portava lo scuolabus di Crescentino». Un invito alla cautela arriva anche dai legali di Tizzani, Piero Alberto ed Ernesto Raisano, che ieri hanno incontrato il loro assistito piantonato in ospedale. «È sconvolto. Sta vivendo questa brutta storia come una tragedia immane. Ogni anno porta in gita numerose scolaresche ed è molto sensibile quando si tratta dei bambini». Sull’indiscrezione secondo cui l’autista avrebbe confidato di aver fumato uno spinello la sera prima del viaggio i legali non si sbilanciano: «Aspettiamo che il pubblico ministero prenda visione di tutti gli atti. Soltanto dopo valuteremo le mosse da fare. Ma è chiaro che, se sarà ribadita, l’accusa della cannabis dovrà essere provata in modo adeguato».

Ad aggravare lo stato di frustrazione dell’autista anche la notizia della morte di un secondo bambino, Francesco Barbonaglia, di 7 anni, ricoverato da mercoledì sera all’ospedale Regina Margherita, mentre il fratello maggiore Lorenzo, di nove anni, è stato portato all’ospedale infantile di Alessandria, dove si trova tuttora ricoverato. Francesco è arrivato a Torino in condizioni disperate. I medici non hanno potuto fare nulla per strapparlo alla morte.

Ieri mattina alle 13, con un filo di voce, i medici hanno dato notizia del decesso, annunciando anche la volontà dei genitori di donare gli organi del figlio. E, per ricordare i due piccoli alunni di Stroppiana, nelle scuole di tutto il Piemonte le bandiere sono a mezz’asta.

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