LA CAPITALE DEL GUSTO

Cibo di qualità e design. Sono i due core business di Very italian food (Vif), il centro di produzione e ricerca del made in Italy gastronomico inaugurato giovedì scorso a Pomezia. Uno stabilimento grande 8mila mq nato da una joint venture tra la romana Rustichelli&Mangione, che da quarant’anni lavora nella panificazione di alta gamma, e la veneta Airport Elite del gruppo Save, che vanta circa 130 punti vendita in aeroporti, stazioni, autostrade in Italia e all’estero. Le due società hanno investito 10 milioni di euro in questo progetto che vuole rilanciare l’immagine dei prodotti alimentari italiani («perché nel mondo tutti vendono i prodotti alimentari italiani tranne gli italiani», fa notare Enrico Marchi, presidente della Save) investendo sull’innovazione e sul food design. Oltre che, naturalmente, sulla produzione di qualità. Produzione che si svolge in tre linee (bakery, pasticceria e gastornomia) che si avvalgono di 65 macchine innovative.
Very italian food, diretta da Aurelio Latella, produrrà quindi cibi freschi e belli che commercializzerà nei punti vendita Save, nel «bakery shop» al terminal A dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino e in futuri spazi. Tra questi ce ne dovrebbe essere uno anche da Harrod’s a Londra.

Lo annuncia un emozionato Simone Mangione, giovanissimo (23 anni) presidente di Vif, vincendo la scaramanzia per un contratto non ancora chiuso ma in dirittura d’arrivo. Vif dal 2007 investe nel primo Master europeo dedicato al «food design» tenuto dall’Istituto europeo di design e ha un piano triennale di inserimento in organico degli studenti più meritevoli.

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