Ammesso e non concesso che esistano e che siano davvero intelligenti (intelligenti almeno quanto noi...), agli alieni serviranno dosi industriali di pazienza e di bontà d'animo, per rispondere alle domande e agli inviti che rivolgiamo loro.
Ecco alcuni esempi illuminanti del genio terrestre. C'è il curioso che si colloca a metà strada fra Piero Angela e «La Settimana Enigmistica»: «Perché ogni tanto ci mordiamo la lingua?». C'è il gaudente cui piace alzare il gomito in compagnia: «Vorrei bere un paio di birre con voi». C'è quello che vuol fare il saputo e, avendo letto «Guida galattica per autostoppisti» di Douglas Adams, se ne esce con: «Ma il significato della vita è uguale a 42? In caso contrario, spiegatemi». C'è quello che si diletta in quesiti trabocchetto: «Se per caso venite, portate del latte». Lo stupidario a uso e consumo dei nostri ipotetici parenti lontani non ha limiti, proprio come l'Universo. Per verificarlo, è sufficiente andare sul sito www.hellofromearth.net/gliese581d/message/index.htm.
La bella pensata si deve nientemeno che al governo australiano. Sentitela. Visto che il pianeta extrasolare Gliese 581 d, scoperto il 23 aprile del 2007 e, fino a oggi, l'unico fra quelli ritenuti «abitabili», né troppo caldo, né troppo freddo (un posticino, par di capire, sul tipo di Rapallo in settembre), e visto che la sua distanza da questa valle di lacrime... e di baggianate è di soli 20,3 anni luce, perché non bussare lì? Chissá che i «gliesiani» possano rendersi utili, in qualche modo. Detto, fatto. «Venghino signori venghino. Inviate il vostro sms celeste. Ma mi raccomando, non più di 160 caratteri. Se no lassù vanno in confusione...». In pochi giorni, il luna park messo in piedi con la collaborazione della rivista «Cosmos» (e che toglierà le tende il 24 agosto) ha già attirato alcune migliaia di gitanti con la testa fra le nuvole. I messaggi saranno lanciati dalla stazione di tracking spaziale della Nasa a Tidbinbilla, presso Canberra, per celebrare la Settimana nazionale australiana della scienza.
Tutto molto bello, tutto molto «friendly», tutto molto «think positive». Però c'è un però. Meglio, due. Anzitutto toni e argomenti delle missive dimostrano quanto sul nostro pianeta sia diffusa la pirlaggine. E poi, viaggiando alla velocità della luce, gli epocali interrogativi raggiungeranno quei poveretti non prima del 2029. E le eventuali risposte, affidate al buon cuore dei «gliesiani», ci perverranno nel 2049, a meno che «loro» siano in grado di mandarcele per posta celere... Ma che cosa sono quarant'anni per chi ragiona in termini di corrispondenze cosmiche? Dunque, chi più ne ha, più ne metta. E sperando che il senso del ridicolo aleggi anche nell'atmosfera di quelle latitudini, per alcune domande azzardiamo le relative risposte.
D. «Cari vicini cosmici, qui da noi abbiamo un dubbio: ET è poi tornato a casa?».
R. «Chi se ne frega, non è mica dei nostri».
D. «Com'è il tempo?»
R. «Relativamente corto».
D. «State lontani da questa pietra, qui la gente è cattiva».
R. «Effettivamente, qualche notizia ci è già arrivata...».
D. «Ciao, sono Kazbek dal Kazakhstan. Fra vent'anni non sarò più sulla Terra, ma forse un altro me potrà leggere il vostro messaggio. Aspetto...».
R. «... e spera».
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