Case meno care in tutta la città. Cresce solo la zona Navigli

Nel primo semestre 2008 le flessioni dei prezzi arrivano al 3,8% Tecnocasa: "Gli appartamenti di qualità si vendono ancora bene"

Case meno care in tutta la città. Cresce solo la zona Navigli

La crisi economica continua a coinvolgere il mercato immobiliare milanese. Secondo l’ultima indagine dell'Ufficio studi di Tecnocasa, nel primo semestre dell’anno le quotazioni in città sono diminuite del 2,2%, con punte del 3,8 e del 3,1%, rispettivamente, nelle macroaree Bovisa-Sempione e Centro. «I tempi di vendita aumentano - spiegano da Tecnocasa - e il gap tra domanda ed offerta si amplia sempre di più. La maggiore offerta di immobili in vendita fa temporeggiare sempre più gli acquirenti, ben disposti ad acquistare, investendo anche cifre elevate, ma solo se sussistono determinati standard qualitativi». Un crollo, che interessa quasi uniformemente tutte le aree della città, con la sola eccezione della zona Navigli-Famagosta, che registra un incremento dello 0,5%. Valore modesto, certo, ma che rappresenta pur sempre uno spiraglio di ottimismo in tempi di vacche magre. Da segnalare, comunque, l’ampia forbice nei valori assoluti al metroquadro. Per esempio, nell’area Bovisa-Certosa che, come detto con un -3,8% registra il calo maggiore, il range medio per una soluzione signorile va da 2400 a 4200 euro al metro quadrato, mentre per un appartamento economico si oscilla mediamente tra i 1900 e i 3500 euro. In questa macroarea hanno tenuto le quotazioni in piazzale Accursio e viale Espinasse così come quelle situate in viale Certosa presso gli stabilimenti della Bayer, dove ci sono stabili civili degli anni ’50-’60.
La zona centrale perde il 3,1%, anche se i prezzi restano di tutto rispetto: fino a 10500 euro al metro di media per un appartamento di lusso e «solo» 7000 per un appartamento economico.
In diminuzione del 2,8% anche le quotazioni degli immobili nella macroarea di Fiera-San Siro, con ribassi abbastanza generalizzati su tutti i quartieri ad eccezione di Fiera-Monterosa. Il target medio della zona è rappresentato soprattutto da famiglie che acquistano per uso diretto e la forbice per un appartamento standard va da 2600 a 5500 euro.
Nella macroarea Città Studi-Indipendenza si registra una diminuzione delle quotazioni del 2,6%, con un range che va dai 2mila ai 5mila euro per un appartamento di alto livello e dai 2100 ai 4200 per uno economico.L’area Vercelli-Lorenteggio segnala un ribasso delle quotazioni dell'1,9%, trascinato da variazioni nominali negative dei prezzi particolarmente sensibili nelle aree di Washington e Forze Armate. Nella zona la media si aggira intorno ai 3mila euro per un appartamento da ristrutturare, ma la variazione è molto ampia (dai 1500 fino a sfiorare i 5mila euro) e per il nuovo o ristrutturato si può anche arrivare a 7500 euro al metro quadrato.
In diminuzione dello 0,5% i prezzi delle abitazioni nella macroarea di Lodi-Corsica, che registra un incremento delle quotazioni nella zona di Tito Livio, dove mediamente si possono spendere 4mila euro al metro per un usato signorile e circa 3mila per un economico. Anche qui, però, la forbice è estremamente ampia, tanto che le valutazioni arrivano fino a 7mila euro al metro ricavati dal recupero di una ex falegnameria in via Muratori.
In diminuzione dell'1,7% le quotazioni degli immobili nella macroarea di Stazione Centrale-Gioia-Fulvio Testi. Un dato dove gioca un ruolo determinante la performance negativa del quartiere della Stazione dove, oltre ad esserci un calo delle compravendite, si registra anche un degrado di alcune zone a ridosso della Stazione, tutti elementi che hanno portato a una forte diminuzione della domanda. Qui un usato economico parte mediamente da 2250 euro al metro e per una soluzione signorile si arriva a 4200 euro.

Unica area positiva quella di Navigli-Famagosta, che cresce nel primo semestre dell’anno dello 0,5 per cento: qui la forbice va mediamente dai 2400 euro di un appartamento economico ai 4000 di uno signorile. La crescita si deve in particolare alla presenza di studenti nella zona di Ripa di Porta Ticinese, dove le compravendite sono state effettuate soprattutto dai genitori dei ragazzi che frequentano la Bocconi e lo Iulm.

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