Una crepa nel collegio. Anzi, una spaccatura insanabile. Silvia Gazzetti sbatte la porta e se ne va. Non sarà più il difensore di Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara che dalla cella del carcere continua a proclamarsi innocente. Evidentemente col tempo e con un'inchiesta sempre più serrata sono affiorate divergenze sempre più profonde fra la Gazzetti e Claudio Salvagni, l'altro penalista chiamato dalla famiglia ad assistere il carpentiere bergamasco. Il punto centrale della strategia è stato sempre lo stesso. Bossetti è innocente, Bossetti è un marito esemplare e un ottimo padre di famiglia, Bossetti non sa spiegarsi come mai il suo dna sia finito sugli slip della povera ragazza. Gli investigatori però continuano a ripetere che il campione del dna prelevato è di grande qualità e il margine di errore infinitesimale. Insomma, col tempo la posizione di Bossetti, già pesantissima, si è se possibile complicata.
I carabinieri del Ros hanno ormai dimostrato che il suo camper era nella zona in cui Yara fu rapita proprio quel 26 novembre 2010 e proprio nei quarantacinque minuti precedenti. Alle 18.01 il veicolo erra davanti alla palestra frequentata da Yara. Per gli inquirenti il cerchio è chiuso. Ora ecco il comunicato che sancisce la rottura della strategia difensiva. Silvia Gazzetti lascia il campo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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