Silvia Marchetti
da Roma
La scena in cui i banchieri centrali europei aspettano con ansia la partenza di Fazio dallEurotower di Francoforte per aprire la sua missiva e discutere del «caso Bankitalia», non è affatto piaciuta a via Nazionale.
Con una lettera indirizzata al Corriere della Sera, Angelo De Mattia, direttore centrale di Palazzo Koch e capo della segreteria particolare del governatore, smonta la versione del quotidiano. «Nella seduta del Consiglio direttivo della Bce di giovedì scorso non vi è stata alcuna discussione sul ruolo della Banca dItalia nelloperazione Antonveneta». I contenuti dellauto-difesa di Fazio «verranno presumibilmente discussi in una prossima riunione del Consiglio direttivo».
I banchieri centrali non avrebbero dunque ancora affrontato la lettera consegnata a Trichet, contenente le risposte del governatore ai «quesiti» sullOpa della Bpi. Quesiti che approfondiscono la riunione del Cicr di fine agosto. Insomma, negli ultimi giorni ci sarebbe stato solo lapertura «formale» del dossier Bankitalia. Il Corriere nellarticolo di venerdì non aveva certo dato una bella immagine del governatore: un Fazio sotto assedio, che fugge da tutto e da tutti, irritato di dover subire anche un processo «europeo» ma soprattutto poco esauriente agli occhi dei banchieri europei. De Mattia smentisce questo scenario assicurando sullo «spirito di ampia apertura» e collaborazione di Palazzo Koch. Due sarebbero i quesiti posti da Francoforte. La Bce vuole sapere perché Fazio ha dato il via libera a Fiorani nonostante lo sforamento dei coefficienti patrimoniali (scavalcando così il parere negativo degli ispettori interni) e perché lintervento della magistratura non abbia in alcun modo influenzato il suo operato. Stando a quanto riportato dal Sole-24 Ore, nella lettera consegnata allEurotower il governatore prende le distanze dall«amico» Gianpiero Fiorani, che da lì a poco si sarebbe dimesso dal vertice della Bpi. Distinguendo tra «la condotta del management della banca» e «lidoneità della banca in quanto impresa». Il takeover su Antonveneta «è stato autorizzato sulla base del business plan e della dinamicità delloperazione». Fazio si discolpa affermando che un «no» allOpa «avrebbe leso» gli azionisti di minoranza (i quali potevano però aderire allofferta degli olandesi). Mentre sul fronte giudiziario, le indagini su Fiorani&Co, allepoca del via libera dell11 luglio, «erano ancora in una fase preliminare». Ma paradossalmente, più Fazio cerca di smarcarsi da Fiorani, più i loro destini sintrecciano. Il ministro Alemanno invita il governatore a imitare «lesempio di correttezza personale» di Fiorani. Ancora più duro Gugliemo Epifani (Cgil): «Fazio deve fare un passo indietro anche se fosse totalmente innocente».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.