
Dal «caso Pazzali» al Museo nazionale della Resistenza a Porta Volta fino al dossier stadio, sono diventati parecchi i nodi che il sindaco Beppe Sala e il governatore Attilio Fontana devono sciogliere insieme, per questo stanno incrociando le agende per vedersi nei prossimi giorni e parlarsi vis à vis. Partendo dal fondo, il presidente dell'Inter Beppe Marotta giorni fa ha ribadito che Milan e Inter «sono disponibili a fare un investimento importante a San Siro», dopo la presentazione della proposta di acquisto del Meazza e delle aree limitrofe il Comune ha aperto fino al 29 aprile il bando pubblico ma «sui tempi siamo scettici, nel nostro Paese c'è un iter burocratico molto molto difficile, e la Procura dopo un esposto ha aperto un fascicolo». Sala (anche da nerazzurro) replica: «Marotta quello che deve fare è portarci a casa lo scudetto». Poi aggiunge poco elegante che «su questa questione parlo con la società Oaktree. Credo che Marotta come tutti legga la preoccupazione legata alle tante resistenze. Noi vogliamo chiudere entro l'estate». Con Fontana affronterà il dossier perchè «con Regione dobbiamo avviare la Conferenza dei Servizi». Fontana conferma che Sala gli «presenterà le necessità e le richieste, poi si potrà essere anche più precisi sui tempi. La scelta di San Siro da parte dei club è la più giusta».
Passando al caso di Enrico Pazzali, il presidente di Fondazione Fiera che si è autosospeso dopo l'inchiesta sulla società Equalize di cui è proprietario, nelle ultime settimane si è rafforzato un pressing sia da parte del Pd che di Fdi perchè si arrivi a dimissioni. A giorni i giudici del Riesame dovrebbero esprimersi sulla richiesta della Procura di disporre i domiciliari, la settimana scorsa si sono chiuse le deposizioni. Pazzali nella sua memoria difensiva ha respinto tutte le accuse sulla presunta raccolta illecita di informazioni e si è dichiarato estraneo alle modalità con cui gli ex soci Gallo e Calamucci svolgevano i «dossieraggi». Dalla sua autosospensione il vice Davide Corritore sta portando avanti le operazioni clou della Fondazione che entro fine luglio deve consegnare i padiglioni finiti per le gare olimpiche alla Fondazione del 2026 e avanza il piano del polo Rai al Portello. Il cda andrà a naturale scadenza tra giugno e luglio, con l'approvazione del bilancio. Sala fissa la scadenza per decidere a metà aprile. Per r arrivare comunque pronti con il nuovo board a giugno va avviato l'iter burocratico (e politico). «Vediamo cosa decide il Riesame - premette -, però bisogna prendere una decisione per metà aprile perchè è chiaro che il consiglio va rinnovato o prorogato. Ne parlerò con Fontana». Appunto. Come del Corvetto, dove il governatore si è detto disponibile a discutere di un progetto di recupero del quartiere popolare, per Sala «sarebbe importante che l'intera classe politica desse un segnale positivo sul Corvetto». Tanti temi in ballo, «compreso il Museo della Resistenza: è nazionale, verrà affidato non tanto al Comune ma anche a istituzioni riconosciute. Non è un'operazione politica divisiva e io spero ardentemente che Regione voglia essere tra i soci». Fontana apre: «Penso proprio di sì. Tenuto conto dell'importanza vedremo di chiedere una deroga. La Corte dei Conti ci pone vincoli sull'ingresso in nuove associazioni e Fondazioni».
Il sindaco torna a chiedere anche al ministro della Cultura Alessandro Giuli di venire a Milano per discutere della Beic - il Mit ha concesso due anni in più per i lavori ma ha rinviato anche l'assegnazione di 10 milioni -, del Museo della Resistenza e dei fondi che mancano per la Magnifica Fabbrica della Scala a Rubattino. «Faccio fatica a convincerlo, sono nuove opere che si fanno a Milano ma sono nazionali. A leggi e circolari non si va da nessuna parte, bisogna sedersi e capire le soluzioni».
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