Cassino, sindaco Udc passa con Silvio

da Roma

«Io non mi sono mosso. Nella Casa delle libertà sono stato eletto nel 2001 e poi ancora nel 2006 e nel Pdl ho scelto di stare». La fa facile Bruno Vincenzo Scittarelli, 59 anni, sindaco di Cassino al suo secondo mandato. Ma il fatto è che lui venne eletto sì nella Cdl, ma in quota Udc. E ora che il partito di Casini (che ieri sera, destino beffardo, era proprio nel comune del Basso Lazio) ha scelto di ballare da solo, Scittarelli ha detto no. Ha preferito Berlusconi. Svolta salutata con osanna dagli esponenti di spicco del Pdl nel Lazio, regione in bilico dove è bene non sottovalutare nulla. «L’adesione del sindaco di Cassino - dice Mauro Cutrufo, candidato al Senato proprio nel Lazio - è di buon auspicio per la vittoria del Pdl nel Lazio al Senato, con la conseguente conquista del premio di maggioranza».
Scittarelli, perché ha preferito Berlusconi a Casini?
«Perché Berlusconi ha avuto l’intuizione di dare un’accelerazione alla semplificazione della vita politica, tema a cui noi amministratori locali siamo molto sensibili».
Non c’è dell’altro?
«Ritengo che il Pdl sia l’unico progetto politico che porti avanti una politica riformista. E poi vi trovo i valori ispiratori della Chiesa».


Cassino è con lei?
«Sì, mi è arrivato il sostegno di tanti miei amici e collaboratori, ma anche di tanti cittadini».
Proprio nessun rimpianto?
«È stata una decisione travagliata, lo ammetto. Travagliata e ponderata. Ma ci sono momenti in cui bisogna fare delle scelte e guardare avanti senza condizionamenti».

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