Nino Materi
nostro inviato a Cattolica
«Scusa, puoi spruzzarmi sulla schiena? Sì, proprio lì. Che goduria...». Giulia, 26 anni, universitaria bolognese, è entusiasta del nuovo servizio di vu abbronzà lanciato sulla spiaggia di Cattolica. Tutto merito del sindaco Pietro Pazzaglini che, pur di ottimizzare il suo litorale, sinventerebbe questo ed altro.
Ma chi sono i vu abbronzà? Si tratta di stranieri (ma non è una regola fissa, tanto che anche chi scrive è stato assunto «in prova» per una giornata) ingaggiati dal Comune col compito di «portare refrigerio» ai villeggianti intenti a prendere la tintarella. In che modo? Attraverso spruzzi nebulizzati di acqua mista a crema solare; grazie a una tanica portata a spalla la sostanza «profumata e rivitalizzante» viene poi diffusa sullepidermide del bagnante con lattivazione di unapposita leva.
Avete presente i contadini che con una lattina a tracolla irroravano le vigne col verderame? Bene, sostituite lanticrittogamico con lacqua aromatizzata e il gioco è fatto. «Lidea - spiega il sindaco accogliendoci in T-shirt e bermuda hawaiani - mi è venuta per dare una risposta simpatica, ma concreta, al problema delle centinaia di venditori ambulanti abusivi che negli ultimi anni - tra i blitz delle forze dellordine e le tensioni con i bagnini - erano diventati un motivo di forte preoccupazione». Laltro giorno, ad esempio, in un lido della vicina Rimini, una turista è stata multata di tremila euro per aver comprato da un ambulante abusivo un paio di occhiali da sole «Ray ban» taroccati.
E allora ecco lintuizione geniale: trasformare il vu cumprà in vu abbronzà, riqualificandolo professionalmente.
«Si tratta di un gioco - precisa Pazzaglini - e di un simbolo di riappacificazione tra gli extracomunitari e gli operatori balneari. Gli immigrati scendono in spiaggia insieme ai bagnini (il più intraprendente è Alfredo del Bagno 62) equipaggiati dallamministrazione con lo spruzzatore arancione (che reca la scritta «Città di Cattolica abbronzatissima») per scherzare con gli ospiti della battigia e fare pubblicità al loro mercatino serale». Tutti i giorni, infatti, dalle 18,30 alle 24 lungo il porto-canale della Ventena, gli extracomunitari regolari con la licenza per la vendita ambulante possono vendere la loro merce. Alloperazione vu abbronzà hanno aderito finora 70 stranieri (soprattutto senegalesi, cingalesi e marocchini), che hanno costituito lassociazione «Regina multietnica». Ieri, a darsi da fare con lo spruzzatore sullarenile, abbiamo incontrato Abdu, 32 anni, senegalese appassionato del Grande Fratello. «La gente è divertita dalliniziativa e ci accoglie col sorriso sulle labbra - racconta -. Sono soprattutto le donne che ci chiamano e ormai abbiamo un giro di clientela affezionata con cui si è instaurato un rapporto di amicizia».
E infatti, girando con Abdu da una sdraio allaltra, le strette di mano si sprecano. «Questi ragazzoni che vanno in giro con la pompetta hanno dei fisici straordinari - sostiene raggiante la signora Anna, 67 anni, sarta in pensione -. Farsi coccolare da loro è un vero piacere. Altro che mio marito...». Lui - il marito - facendo finta di niente ci lancia unocchiata complice, quasi a voler dire: «Lho sposata, e ora mi tocca sopportarla...». Ma come reagirebbe la gente se nelle vesti di vu abbronzà non ci fosse un extracomunitario, ma un italiano?
Quando sotto lombrellone adocchiamo lavvenente signora Clara, chiediamo ad Abdu di prestarci la sua attrezzatura da lavoro, indossata la quale offriamo la nostra opera alla suddetta Clara che - senza stare troppo a sottilizzare sul colore della pelle - di buon grado accetta di farsi rinfrescare le zone spalle-viso-gambe. La signora sfoggia un castigato ma sexy costume intero; per un attimo ci sembra di essere andati indietro nel tempo e di trovarci sul set di un film con Edwige Fenech e Lino Banfi.
Ma a riportarci poi con i piedi sulla terra - anzi, sulla sabbia - è la richiesta del vicino dombrellone di Clara, Franco, 67 anni, pensionato delle Ferrovie che chiede cortesemente di essere «innaffiato» sul petto. Prontamente restituiamo lattrezzatura ad Abdu. Ad ognuno il suo mestiere.
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