Il miglior Napoli possibile (tutte le manfrine su Lavezzi risolte secondo copione), con un Cavani implacabile, tre gol, tre perle, stende il mezzo Milan di ieri sera, arrivato scarico e senza ricambi al ritorno da Barcellona. Sette i gol incassati in tre partite tra campionato e Champions dai campioni d'Italia sono il primo segnale d'allarme per Allegri: eppure le sentinelle sono quelle di sempre, con Nesta e Thiago in trincea ma è il resto della compagnia che offre alla squadra di Mazzarri, molti valichi dove scatenare la freschezza fisica e anche il talento oltre che la precisione chirurgica del suo bomber doc, el matador.
E adesso, al culmine dei primi due turni del torneo, sono già 5 i punti di distacco dal Napoli in testa con la Juventus. Sembra di rivedere la partenza lenta e macchinosa di un anno fa: allora 5 punti in 4 partite, l'Inter davanti di 5 punti, pessimismo cosmico a Milanello. A quel punto fu responsabilità diretta di un progetto tattico ancora tutto da rifinire, questa volta sono le assenze a scavare le buche sotto i piedi dei milanisti. E poiché non c'è possibilità di recuperare nessuno dei grandi assenti prima della sosta, c'è anche il forte sospetto che i dolori del Milan non finiscano a Napoli. Mercoledì c'è l'Udinese di Guidolin, per esempio.
Il Milan perde e alla fine perde secco nel risultato a dispetto della sua partenza migliore (Aquilani azionato da un assist dell'ispirato Cassano illude i rossoneri col vantaggio) e dell'occasione, sprecata dallo stesso Aquilani, di guadagnare nel finale della prima frazione il 2 a 2, a quel punto persino meritato. Lungo la china conosciuta dal Milan c'è anche un episodio che chiama in causa l'arbitro Tagliavento e i suoi assistenti: nessuno dei tre riesce a cogliere la deviazione netta di mano di Paolo Cannavaro, in area di rigore, sul 3 a 1 per il Napoli, nella ripresa. Dettagli quando si colgono differenze così vistose: sul piano della freschezza fisica, sul piano delle perfomance dei singoli, sul piano dell'organizzazione tattica.
Cavani è il magnifico eversore del Milan ma è tutto il Napoli a firmare una prova super, che passa attraverso gli spunti di Maggio o l'assistenza di Inler, o ancora la tenuta stagna, dopo qualche sbandamento iniziale, della difesa avvitata sul portiere De Sanctis. Al Milan invece le stelle brillano a tratti: a Barcellona si vede Pato e Cassano latita, a Napoli succede esattamente il contrario. Fantantonio scodella tre palle-gol, ne trasformano una sola: è anche qui la differenza geometrica tra Napoli che è squadra in grande salute e il Milan in evidente affanno.
Arranca anche nella fase finale quando Mazzarri e i suoi si rinchiudono dentro il magnifico castello del sontuoso 3 a 1, nonostante l'arrivo di Emanuelson ed El Shaarawy che pure non sono così datati e hanno l'età dalla loro. Ma sono proprio i grandi vecchi, Seedorf e Van Bommel per citare qualche nome, ad accusare il più grave deficit.
Concedere al Napoli Ibrahimovic si può, aggiungere Robinho più Boateng, senza tener conto di Gattuso e Ambrosini non si può proprio. E da ieri sera il Napoli si iscrive ufficialmente alla lista degli aspiranti allo scudetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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