Che insidia i microtraumi

Il nostro fisico è una risorsa con data di scadenza. Rispettiamolo, evitiamo di usurarlo, di stressarlo. Il giusto riposo va apprezzato. L'eccessiva attività fisica è nociva. Pensiamo agli atleti: il 50% di tutte le lesioni sportive sono provocate dall'effetto di microtraumi ripetuti per tempi molto prolungati . Gli sportivi professionisti se stressati, manifestano la propria fragilità. I calciatori che giocano con una frequenza elevata subiscono delle lesioni osteocartilaginee e sono costretti ad interrompere per mesi la propria attività. I ciclisti manifestano danni tendinei importanti.
«Il sovraccarico funzionale (lavoro alterato) a carico dell'anca e degli arti inferiori così come della colonna lombare se associato a fattori predisponenti per lo più di tipo ereditario e se mantenuto nel tempo e non trattato in maniera adeguata può condurre allo sviluppo di una potenziale coxartrosi», afferma il dottor Michele Gramazio, responsabile della chirurgia protesica dell'anca dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (SV). «L'aumento dell'intensità del dolore -aggiunge Gramazio - è un processo lento, continua per anni, porta all'irrigidimento dell'articolazione e rende necessario l'innesto di una protesi». Nato a Napoli il dottor Michele Gramazio si è laureato a pieni voti a Bari ed è esponente di spicco della scuola di chirurgia protesica dell'anca di Pietra Ligure, un tempo diretta dal professor Spotorno. Ha eseguito oltre mille interventi di chirurgia protesica. «Il conflitto femoro acetabolare - aggiunge - è determinato da un imperfetto movimento della testa del femore nel bacino. Il dolore all'anca da conflitto viene riscontrato in prevalenza in giovani maschi dediti ad attività sportiva. I sintomi del conflitto acetabolare sono il dolore dell'anca irradiato all' inguine, raramente diffuso anche al gluteo a volte accompagnato a dolore lombare. Nelle fasi iniziali è trattabile con riposo e terapia farmacologica, ma la ripresa dell'attività ginnico sportiva provoca la ricomparsa dei sintomi e il dolore diventa refrattario al trattamento».
L'atleta poco allenato o sottoposto a eccessivi carichi di lavoro in tempi troppo rapidi si priva di vitali adattamenti fisiologici muscolo-tendinei. I microtraumi favoriscono un processo infiammatorio con edema e dolore, se la causa perdura si manifesta una infiammazione cronica e degenerazione dei tessuti molli ed osteocartilaginei.
«La principale malattia dell'anca è l'usura della cartilagine articolare che prende il nome di coxartrosi. Il dolore all'inizio si manifesta solo durante l'applicazione di un carico sull'articolazione, poi sempre più frequentemente, fino a comparire anche durante il riposo. L'artrosi è una patologia degenerativa che colpisce il tessuto cartilagineo articolare. Può essere prevenuta e ritardata con specifici accorgimenti. L'attività fisica svolta in maniera corretta e ben guidata da professionisti è la migliore profilassi.Ma un eccesso di carico (sovrappeso, lavori usuranti, eccessi sportivi) può danneggiare la funzionalità articolare. Oggi - ricorda il dottor Gramazio - si operano di protesi d'anca pazienti più giovani rispetto al passato, sia per l'aumento dell'incidenza di questa patologia in seguito a postumi di incidenti stradali, sia per i microtraumi ripetuti conseguenza di particolari attività sportive.

Fortunatamente si è registrato un grande progresso anche nelle tecniche anestesiologiche e soprattutto in quelle chirurgiche con l'introduzione di metodiche mini-invasive che permettono una minore esposizione cutanea, una ridotta aggressività ed un maggior rispetto di strutture tendinee, muscolari ed ossee. La ripresa funzionale è molto più rapida e performante».

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