Chiara, vita spezzata a 26 anni

Chiara, vita spezzata a 26 anni

Garlasco (Pavia) - Nel video della laurea Chiara parla velocemente, nervosa ma con voce sicura. Gesticola, elegante nel suo tailleur grigio scuro, seduta dietro un banco, la tesi rilegata di rosso sulle ginocchia. Ha 24 anni, è il dicembre 2005. Uscita dall’università c’è un futuro pieno di aspettative, un lavoro soddisfacente, una famiglia, una vita serena. Chiara Poggi, classe 1981, è la primogenita di Rita Preda e Giuseppe Poggi. Entrambi impiegati, la madre lavora nell’ufficio comunale di Garlasco. È già alle elementari quando nasce il fratellino Marco. Nel frattempo la famiglia si trasferisce nella villetta di via Pascoli, dove il 13 agosto 2007 la giovane sarà uccisa. Gli studi proseguono, dopo le medie il liceo. Una vita come quelle di tante coetanee in un piccolo paese di provincia. Il gruppo di amiche più fidate, le feste con i genitori e il parentado, tra cui le cugine Paola e Stefania Cappa, figlie di una sorella del padre.

A 18 anni Chiara si iscrive a Economia e Commercio a Pavia. È diventata una bella ragazza, ma non del genere che fa girare la testa per strada. Il visetto rotondo, occhi castani, i capelli scuri, mai oltre le spalle. Non le piace essere troppo appariscente, veste con garbo, è molto educata. «Timida, pudica, non le piaceva dare troppa confidenza», la descrivono dopo la morte i genitori. Dai video e le foto trovate durante le indagini emergerà poi che Chiara è una giovane donna con una normale vita sentimentale e sessuale. Nell’anno della tesi comincia a frequentare regolarmente Alberto Stasi, che ha due anni meno di lei. «Per noi era diventata presto come un terzo figlio», raccontano i genitori della giovane. Si frequentano regolarmente, stanno insieme, escono con un gruppo di amici. È il 2007, lei ha cominciato ha lavorare come stagista in un’azienda di Milano, lui sta preparando la tesi in Economia e Commercio, alla Bocconi. Dai messaggi che si scambiano, gli sms trovati il quadro è quello di una coppia unita e affiatata. A luglio trascorrono alcuni giorni insieme a Londra. Ad agosto i genitori di entrambi sono in vacanza e le case sono tutte per loro. Lei considera quei giorni una specie di prova di convivenza. Prepara la lista del menù.

A ferragosto dovrebbero andare insieme a Spotorno. Due giorni prima Chiara viene uccisa da mano sconosciuta: non da Alberto, ha sentenziato il gup di Vigevano. "È la madre - dirà poi in un’intervista il padre di Alberto - che sognavo per i miei nipoti".

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