Chirurghi plastici ed oculisti assieme a Borgomanero in un Centro palpebre

L a blefaroplastica, cioè l’intervento che si prefigge di modificare l’aspetto delle palpebre, è tra i più richiesti nell’ambito della chirurgia estetica. A seconda che venga trattata la palpebra superiore o inferiore si parla di blefaroplasica superiore, inferiore e completa se vengono trattate entrambe. La palpebra superiore è certamente la più richiesta. Infatti molto frequente è la caduta della cute, che nei casi peggiori arriva a debordare dalla rima palpebrale, creando una tendina che addirittura può limitare il visus. Incontriamo il dottor Alberto Morelli di Milano. «L’intervento consiste nell’asportare l’eccesso cutaneo. Importantissimo il disegno preoperatorio, che dovrà essere eseguito con grande cura. La cicatrice lateralmente non deve andare molto oltre il bordo osseo dell’orbita, altrimenti diventa visibile. Spesso è necessario asportare anche un accumulo adiposo dall’angolo interno dell’occhio. Più difficile il trattamento della palpebra inferiore, perché normalmente si propone sia l’adeguamento cutaneo, sia l’asportazione delle borse adipose che erniano dalla orbita e danno il tipico aspetto bombè alla zona palpebrale inferiore.Tali strutture dovranno essere esposte ed asportate con minimi traumi, evitando assolutamente i sanguinamenti, che potrebbero causare gravi complicanze». Per questo la stretta collaborazione tra oculista e chirurgo plastico anche in sala operatoria è auspicabile. «Nell’adeguamento cutaneo della palpebra inferiore - precisa Morelli - è necessaria esperienza e prudenza. Dobbiamo infatti pensare che la tensione della cute varia col cambiamento della posizione dell’occhio. Una eccessiva asportazione cutanea può quindi provocare gravi difetti estetici, quali la sindrome dell’ occhio rotondo, sino ad arrivare all’ectropion, cioè all’impossibilità di chiudere l’occhio. In collaborazione con la dottoressa Abbiati, specialista in oculistica, abbiamo creato un Centro palpebre presso la clinica S. Luigi di Borgomanero, dove vengono eseguiti questi interventi in regime di day hospital, in anestesia locale accompagnata da una sedazione , con èquipe di anestesisti.

Il post-operatorio è assai veloce e prevede solo qualche giorno di gonfiore ed ecchimosi. Già in quinta giornata viene sfilato l’unico punto che si mette sulla palpebra. Poi si spianano le rughe residue a zampa d’oca».
gloriasj@unipr.it

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