Giro d’Italia, Evenepoel cede, maglia rosa per Leknessund

Come ampiamente previsto, il campione belga cede la maglia rosa sull'arrivo del Lago Laceno. La lunga fuga riesce ad arrivare al traguardo, con il francese Paret-Peintre che ha la meglio su Leknessund. Il norvegese, però, si prende la maglia rosa

Fonte: Twitter (@giroditalia)
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Alla fine il cannibale belga non stava facendo pretattica. Come ampiamente preannunciato, Remco Evenepoel non si danna l’anima per difendere la maglia rosa, che sul traguardo del Lago Laceno passa infatti di mano. Dopo una lunga fuga partita sulla discesa del secondo GPM di giornata, ad alzare le mani al cielo è il francese Aurelien Paret-Peintre, che riesce ad avere la meglio sul compagno di fuga Andreas Leknessund. Visto che era quello tra i fuggitivi messo meglio in classifica generale, è proprio il norvegese della DSM ad indossare per la prima volta in carriera la maglia rosa. Una tappa finalmente spettacolare, con tante battaglie e due azzurri come Vincenzo Albanese e Nicola Conci in evidenza, davvero niente male per essere solo la prima settimana di questo Giro d’Italia 2023.

Il tracciato

Dopo le prime asperità di lunedì, ora il Giro 2023 inizia a salire sul serio, con una tappa segnata da diverse ascese lunghe con pendenze discrete. Diversi GPM già nella prima metà della tappa aprono la possibilità di una fuga organizzata, tale da accumulare distacchi importanti e sconvolgere la classifica generale. Molto dipenderà dalla voglia o meno delle squadre dei leader di lavorare per ricucire gli strappi di chi voglia almeno mettere una vittoria importante in questo Giro. Se le prime azioni potrebbero avvenire già sul Passo delle Crocelle, più probabile che si aspetti la lunga salita del Valico di Monte Carruozzo.

Giro d'Italia 2023 tappa 4 altimetria
Fonte: Cyclingpro.net

Se il gruppo si presenterà sgranato sulla salita principale di giornata, quella del Monte Molella, sarà possibile davvero accumulare secondi per poi contendersi la vittoria di giornata negli ultimi chilometri che porteranno all’arrivo sul Lago Laceno. La pioggia prevista per tutta la giornata potrà sicuramente complicare i piani degli attaccanti, specialmente nelle lunghe discese, dove una disattenzione potrebbe costare molto cara. Una cosa è certa: con così tante salite, il rischio di arrivare al momento cruciale della tappa con un po’ troppo acido lattico nelle gambe è alto. Vedremo come andranno le cose oggi.

Evenepoel Roglic Giro tappa 4
Fonte: Twitter (@giroditalia)

Inizio nervoso e spettacolare

Dopo una terza tappa molto noiosa che si è ravvivata solo nel finale, il gruppo sembra deciso ad intrattenere gli spettatori del Giro 2023 fin dalle prime battute. Pochi chilometri e, uno dopo l’altro, partono attacchi su attacchi, tutti però riassorbiti senza grossi problemi dal gruppo. Ci provano prima Healy e Küng, poi tocca a McNulty e Dombrowski, con la pioggia a complicare le varie azioni. I primi movimenti importanti arrivano sul Passo delle Crocelle, dove è Roglic a provare un’azione di disturbo. Il GPM se lo aggiudica ancora una volta il francese Thibaut Pinot, portando a casa 18 bei punti con uno scatto a 600 metri dalla vetta. L’azione arriva a metà della lunga discesa, con un gruppetto di ciclisti che partono decisi, collaborando bene e staccando il gruppo. A parte i due della Trek-Segafredo Ghebreigzabhier e Skujins, spazio anche per gli azzurri Vincenzo Albanese e Nicola Conci. Interessante la presenza del danese Andreas Leknessund della DSM, il candidato d’obbligo a vestire la maglia rosa visto il ritardo di solo 1’40” nei confronti di Evenepoel.

Fuga Giro tappa 4
Fonte: Twitter (@giroditalia)

Poco alla volta il vantaggio aumenta progressivamente fino allo sprint per il traguardo volante del Muro Lucano, che si aggiudica senza troppi problemi Albanese. Il vantaggio ora è a 4’30”, abbastanza significativo da convincere alcune squadre nel gruppo a mettersi in movimento. Tutto più o meno tranquillo fino alla seconda salita importante di giornata, quella del Valico di Monte Carruozzo. La collaborazione tra i fuggitivi si interrompe solo per decidere chi si aggiudicherà i 18 punti per la classifica degli scalatori in palio sul GPM. La spunta l’eritreo Ghebreigzabhier, che sale a soli sei punti di distanza dalla maglia azzurra Pinot. L’attenzione di tutti è però per il 23enne norvegese, che l’anno scorso ha vinto la Arctic Race ma non è tra i più agili quando la strada sale parecchio. Nel frattempo, nel gruppo, la maglia rosa è costretta a fermarsi per una foratura, costringendo la Soudal-QuickStep a fermarsi. Quando la fuga si avvicina al secondo traguardo volante di giornata, il peloton si rianima, con la Jumbo-Visma a guidare la carica. Pochi dubbi su chi si aggiudicherà la volata sul traguardo di Montella: ne ha decisamente di più Leknessund che si prende i tre secondi davanti ad Albanese e Skujins.

Vince Paret-Peintre, Leknessund in rosa

La salita del Monte Molella inizia con i fuggitivi avanti di 4’20”, un vantaggio interessante ma che non può far dormire sonni tranquilli. Visto che l’ascesa non sarà affatto piacevole, il gruppo inizia a spingere forte, perdendo pezzi per strada. Più avanti, nella fuga, iniziano le schermaglie per chi intravede la possibilità di una vittoria storica e di vestire almeno per un giorno la maglia rosa. La Soudal-QuickStep è tra le più attive, anche per non concedere troppo a chi la spunterà tra i fuggitivi. La parte più dura della salita è la seconda e in avanti l’unico a tirare sul serio è proprio Leknessund, sempre generoso, mentre i compagni di fuga vanno un attimo al risparmio. Il primo a tentare l’allungo è l’italiano Nicola Conci, che parte a 7 chilometri dall’arrivo. Il trentino della Alpecin ci crede, con Skujins a trascinare gli altri all’inseguimento. Leknessund soffre parecchio mentre Albanese è più regolare. Il gruppo si riporta sui 3 minuti di ritardo a metà salita, continuando a frazionarsi sempre di più con Roglic che non molla la ruota di Evenepoel. Il lettone della Trek-Segafredo spinge un bel rapporto ma non riesce a staccare del tutto i compagni, che tengono duro. Leknessund prova a rilanciare, prendendo qualche metro di vantaggio ma la fuga rimane più o meno compatta nel finale della salita. A 5 chilometri dall’arrivo Albanese perde contatto con il trio guidato dal norvegese ma rimane comunque a non più di 70 metri. Il gruppo è attorno a 2’38” mentre Leknessund, che si trascina dietro solo il francese Paret-Peintre, che gli scippa di mano il GPM

La Ineos-Grenadiers si mette di buzzo buono per ricucire il distacco dalla fuga, forse per evitare che la maglia rosa passi di mano. Evenepoel, rimasto a corto di gregari, si mette a ruota. In avanti Albanese è lasciato solo da Skujins e non riesce a rientrare, con la vittoria di tappa che si deciderà in un duello tra il norvegese ed il francese. Il transalpino ha vinto una tappa del Tour des Alpes e riesce a doppiarla qui al Lago Laceno, regolando senza problemi il ciclista scandinavo.

Vincenzo Albanese non riesce a spuntarla sull’estone, finendo ancora quarto. Alle spalle, invece il gruppo riesce a limitare i danni ma non abbastanza per impedire al norvegese di vestire la maglia rosa.

Paret-Peintre Giro tappa 4 arrivo
Fonte: Twitter (@giroditalia)

Classifica di tappa e generale

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