La temutissima ultima settimana del Giro parte con una tappa davvero brutale, quella che finirà con una delle scalate mitiche della corsa rosa, quella del Monte Bondone. I top hanno risparmiato le energie per giocarsi il tutto per tutto quando si tornerà in alta quota ed oggi potrebbe essere la volta buona per un attacco importante. Vediamo quindi le insidie del tracciato, la lotta al vertice, i possibili outsider e dove seguire questa tappa cruciale in diretta tv e streaming.
La Sabbio Chiese-Monte Bondone
Il giorno di riposo sarà stato utile per recuperare le forze, ma quella che i disegnatori del Giro hanno messo assieme per la sedicesima tappa è una giornata da bollino nero. 200,5 chilometri con quasi 5000 metri di dislivello quasi tutti concentrati sono roba da veri sadici. Si parte con una collina non troppo difficile, ma quando si arriverà al Passo Santa Barbara la musica cambierà parecchio. L’ascesa è di quelle da fare invidia all’Alpe d’Huez, 12,8 chilometri dalla pendenza media dell’8,2% ma forse la cosa più preoccupante è che, una volta superata, ne rimangono ancora quattro, distribuite in 123 chilometri.
La prima è il Passo Bordala, 4,6 chilometri al 7% di media ma con una discesa da prendere con la massima cautela, anche se l’asfalto dovesse essere perfettamente asciutto. Il gruppo potrà tirare il fiato prima di salire verso Matassone, una salita che in un’altra giornata sarebbe da non sottovalutare ma che in una tappa del genere è quasi normale. Sono 11,4 chilometri al 5,6% di media ma con un tratto in piano. Alcune rampe sono decisamente più ripide, prima della discesa che consentirà di recuperare un po' di energia.
Prima di arrivare a Serrada c’è spazio per qualche collina ma la salita che aspetta i ciclisti è da non sottovalutare: 17,5 chilometri al 5,5% di media, molto lunga e complicata. Si scollina a 46 chilometri dall’arrivo ma difficile che l’attacco decisivo arrivi qui. Le varie squadre inizieranno a prepararsi per l’ultima ora di corsa, quella dove si farà la differenza. Il Monte Bondone, tecnicamente, è una sola salita ma, in realtà, i suoi 22,7 chilometri sono divisi in tre sezioni. I primi tre chilometri sono ad una pendenza media del 9%, ma la salita da qui in avanti è più regolare.
Chi vorrà lanciare un attacco serio probabilmente aspetterà gli ultimi 8 chilometri, che sono all’8%. Il finale è un attimo meno ripido ma per buona parte dell’ultimo tratto si viaggia sopra il 9%. Rischiare strappi secchi potrebbe costare caro; una salita come questa è per gli scalatori puri, va affrontata senza chiedere troppo al proprio organismo o i distacchi potrebbero essere pesanti. Per una volta tanto il meteo dovrebbe concedere una giornata di tregua: le previsioni parlano di sole e poco vento. Speriamo che non si siano sbagliate ancora.
Roglic contro tutti?
I ciclisti top hanno lasciato fare gli altri in previsione di queste giornate ed ora è il momento di giocarsi le proprie carte. La strategia della Ineos sembra chiara: hanno lasciato la Groupama in rosa per risparmiare le gambe e permettere a gente come De Plus ed Arensman di tenere il ritmo alto sulle salite. L’obiettivo probabilmente è quello di contenere il ritardo accumulato da Geraint Thomas e il gallese potrebbe farcela. Se stesse bene, potrebbe anche rischiare un attacco.
Molto dipenderà da come andrà il candidato numero uno alla vittoria finale. Primos Roglic e la Jumbo-Visma hanno evitato di attaccare la maglia rosa. Visto che le tappe rimaste sono poche e che la cronoscalata finale non è il terreno buono per lo sloveno, bisognerà fare la differenza su queste salite. A dire il vero non è la tappa che Roglic preferirebbe per partire all’attacco ma al suo fianco Sepp Kuss sembra in buona forma. La coppia della Jumbo potrebbe riservare una pessima sorpresa ai rivali.
Basta un’occhiata alla generale per capire come uno come João Almeida potrebbe avere buone possibilità di approfittare di una buona tappa. Il distacco dai due rivali è minimo, solo 20 secondi, come quello dalla maglia rosa, quindi, in teoria il portoghese potrebbe aver segnato la tappa sul suo calendario. Nel finale della tappa di Bergamo ha fatto vedere di star bene e potrebbe riuscire ad accumulare abbastanza vantaggio. Resta da capire, però, se la UAE Team Emirates abbia le forze per dargli una mano. Con tutta probabilità, la Ineos e la Jumbo-Visma cercheranno di alzare il ritmo specialmente sul Bondone. Vedremo se riuscirà a rispondere alla sfida o se, invece, inizierà a perdere pezzi.
E se spuntasse un outsider?
Un altro tema di questa sedicesima tappa sarà la lotta per la maglia rosa, visto che le possibilità che Bruno Armirail riesca a difenderla sono decisamente poche. Intendiamoci, il campione di Francia e la Groupama venderanno cara la pelle, abbastanza per garantirgli di rimanere nella top 10. Un altro dubbio riguarda le condizioni di Andreas Leknessund; a parte i giorni passati in rosa ha fatto un Giro quasi perfetto. Per difendere il quinto posto nella generale, dovrà cercare di gestire bene le forze ed evitare strappi sconsiderati. Nessuno dei due è uno specialista, ma se non rischiassero troppo, potrebbero fare discretamente.
A sperare invece in una tappa all’attacco sarà Hugh Carthy, che in salita se la cava egregiamente. Nel caso dovesse partire, magari qualcuno come Damiano Caruso o Lennard Kämna potrebbero essere interessati a dargli una mano. Il piano delle squadre top sarà quello di tenere duro fino a quando i candidati alla generale mollano il colpo ma non si sa mai.
Chi tifa per una fuga?
Come abbiamo visto a Crans-Montana, quando le salite si fanno difficili non ci si può improvvisare. Perché una fuga abbia anche una minima possibilità di arrivare fino al traguardo servono scalatori veri, gente che mangia pane e montagne ogni giorno. I candidati non mancano, da Vine a Buitrago, da Cepeda all’azzurro Fortunato ma dipenderà molto da come la Ineos deciderà di gestire la lotta alla maglia rosa e quella più importante, quella per la vittoria finale.
Anche se hanno speso parecchie energie in questi ultimi giorni, difficile non considerare per una fuga anche alcuni dei ciclisti più in forma del momento. Ben Healy e Derek Gee stanno alla grande e potrebbero puntare ad una vittoria di tappa, come lo stesso Einer Rubio. Le possibilità non sono molte, ma la Groupama potrebbe decidere di rimescolare le carte, andando all’attacco con Thibaut Pinot, ancora in corsa per la maglia azzurra. Una volta abbandonata la difesa della rosa di Armirail, avrebbero tutto l’interesse a mettersi a ruota della Ineos, lasciandola da sola a tirare il gruppo. Strategia rischiosa ma che potrebbe funzionare.
Dove seguirla in diretta
Visto che si tratta di una tappa davvero massacrante, l’organizzazione ha previsto la partenza alle 10.50 mentre cercare di capire quando il primo ciclista taglierà il traguardo del Monte Bondone è praticamente impossibile. Segnatevi le 17.15 solo come riferimento generale. Questa è una di quelle tappe che meriterebbero di essere viste dall’inizio alla fine ma se non doveste avere a disposizione tutto il tempo del mondo, basterà collegarsi sulla Rai o Eurosport a partire dalle 10.30 circa. L’emittente di stato avrà la solita staffetta tra Rai Sport HD e Rai 2 alle 14 mentre gli abbonati potranno seguire tutta la tappa su Eurosport 1.
Forse più semplice collegarsi ogni tanto, magari nelle pause in ufficio o aspettando di collegarsi per l’ennesimo meeting, cercando di capire come vanno le cose. In questo caso, il sito ufficiale o l’app di RaiPlay offriranno la diretta streaming integrale in chiaro.
Chi è abbonato, invece, potrà seguire la telecronaca su Discovery+, GCN+, SkyGo, NOW TV o DAZN. Quando si sono tappe così dure, le sorprese sono quasi scontate. Speriamo che a vincere sia il ciclismo. Buon Giro a tutti!- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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