Doveva essere una tappa gestibile ma si è rivelata una vera e propria sofferenza per i ciclisti. Tanta pioggia, vento tagliente, temperature quasi invernali in quota, una combinazione che causa una serie di ritiri e ritardi pesanti. Ancora una volta la fuga riesce ad arrivare fino in fondo, grazie all’azione encomiabile di Alessandro De Marchi. L’azzurro fa una prova maiuscola ma nel finale non riesce a contrastare la maggiore velocità del danese Magnus Cort Nielsen, che vince la volatina a Viareggio. In maglia rosa si conferma il gallese Geraint Thomas mentre Davide Bais consolida il primato nella classifica scalatori.
Il tracciato
Che la Scandiano-Viareggio sarebbe stata una tappa da prendere con le molle se l’aspettavano molti. Quello che, invece, ha sorpreso molti è quanto il meteo avrebbe potuto complicare ulteriormente le cose. Nella prima parte del tracciato, che sale oltre ai 1500 metri, i veri protagonisti saranno il vento, la pioggia battente ed il freddo, davvero inconsueto a maggio inoltrato. A parte un paio di salite toste nei primi chilometri, per il resto poche difficoltà fino allo scollinamento e a 75 chilometri di leggera discesa e tanta pianura.
La giornata potrebbe essere buona per un’altra fuga dalla lunga distanza ma molto dipenderà da quanto staranno bene le squadre dei velocisti, che potrebbero recuperare parecchio terreno ai fuggitivi nel finale per poi giocarsi tutto in una volata di gruppo. Una tappa davvero difficile da decifrare che potrebbe riservare parecchie sorprese ai leader della generale. Il Giro si deciderà altrove ma anche Viareggio potrebbe offrire qualche risposta interessante.
Bais e De Marchi se ne vanno
Gli attacchi partono già dalla partenza a Scandiano, con tre azzurri tra i protagonisti. Alessandro De Marchi, Mattia Cattaneo e la maglia azzurra Davide Bais provano subito a staccare il gruppo ma, forse, sono partiti troppo presto. Qualche chilometro e davanti rimangono solo Gee e De Marchi, che accumulano un tesoretto di 33 secondi. Nonostante una serie di azioni da parte del gruppo, il vantaggio dei fuggitivi sale progressivamente, fino a raggiungere i 2’40”.
Davide Bais riesce a partire con Cort, collaborando per rosicchiare secondo su secondo ai due fuggitivi e migliorare le loro possibilità di arrivare da soli al traguardo. Nonostante il giorno di riposo, parecchi nel gruppo non sono al massimo della condizione, come testimoniato dal portoghese João Almeida prima della partenza. Il fatto che nessuno riesca ad imbastire un inseguimento serio è una prova abbastanza convincente, come il fatto che, uno dopo l’altro, diversi ciclisti top perdano contatto.
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— Giro d'Italia (@giroditalia) May 16, 2023
Sul primo traguardo volante, a parte i fuggitivi, scoppia la lotta tra i leader della classifica a punti per mettere qualcosa in cascina. La Jayco prova a mettere pressione alla maglia ciclamino Jonathan Milan ma l’azzurro ne ha ancora e riesce a mettersi alle spalle sia Pedersen che Matthews. 4 punti non sono tanti ma comunque fanno classifica. L’ascesa al Passo delle Radici è interminabile e resa ancora più dura dal meteo ma i quattro fuggitivi non sembrano soffrire troppo, allungando fino ai 4’35” di vantaggio sul gruppo. A guidare tutti sul GPM di seconda categoria è Davide Bais, i cui 18 punti contribuiscono ad allungare sul principale rivale nella classifica scalatori, il francese Thibaut Pinot. Con Vlasov e Pitilli costretti al ritiro, parecchi ciclisti sembrano in crisi, specialmente quando, una volta scollinati, la Ineos prova a tirare il gruppo per riprendere i fuggitivi.
La lunga rincorsa
Sulla discesa che porterà in piano, azione importante di un quartetto guidato dagli azzurri Caruso e Milan, che riescono a staccare il gruppo e mettersi col tempo a metà strada dai fuggitivi. Diverse cadute sull’asfalto scivoloso, che coinvolgono anche Jay Vine, prima che Milan e Sivakov siano costretti a mollare l’inseguimento ai quattro in avanti. Sul GPM di quarta categoria, l’ultimo di giornata è Gee a battere Cort e De Marchi: da ora fino a Viareggio sarà più o meno tutta pianura. La breve discesa vede un ulteriore frazionamento del gruppo e la fine dell’azione di Caruso e Milan, riassorbiti dal peloton.
A tirare il gruppo le squadre dei velocisti, con Pedersen, Cavendish e Ballerini pronti a giocarsi il tutto per tutto in volata. Il vantaggio scende a 2’20” ma ad animare il tutto una brutta caduta che coinvolge quattro ciclisti. Ad uscirne peggio è il francese Warren Barguil, che ci mette parecchio per risalire in bici, dopo l’intervento dei sanitari. Bettiol, Pöstlberger e Ries ripartono quasi subito, non prima di un curioso incidente per l’azzurro, la cui reazione è tanto comprensibile quanto inconsueta.
— Cycling out of context (@OutOfCycling) May 16, 2023
Sull’ultimo traguardo volante Cort regola De Marchi e Gee mentre sono sempre di più i ciclisti ad andare in crisi. Oltre a Jay Vine anche Kaden Groves scivola parecchio indietro, ben oltre 5 minuti di ritardo dal gruppo, cercando di stringere i denti per contenere al massimo i danni. Il gruppo, ora, inizia a tirare forte, con la Trek e la Soudal-QuickStep a spingere forte con gli azzurri Milan e Ballerini a provare a rovinare la festa ai favoriti della vigilia. Il vantaggio dei fuggitivi scende sempre di più, scendendo sotto il minuto e 30 sull’ultima salitella di giornata, quella del Montemagno. La maglia rosa Geraint Thomas è nelle prime posizioni, deciso a difendere con le unghie la prima posizione. Dopo l’ultima discesa sembra solo una questione di tempo prima che i tre fuggitivi siano raggiunti, con le varie squadre impegnate a preparare la volata. A 10 chilometri dalla fine, De Marchi mantiene circa 45” di vantaggio, nonostante dietro si spinga davvero forte.
Cort Nielsen batte De Marchi
A Viareggio ha ripreso a piovere ma il trio dei fuggitivi continua a tenere duro, perdendo solo pochi secondi. De Marchi fa di tutto per evitare di essere ripreso proprio sul rettilineo finale, come successo a Napoli. Con il danese Cort Nielsen decisamente migliore in volata, guardarsi negli occhi potrebbe essere un errore fatale per i fuggitivi. Dopo una tappa molto pesante, le squadre dei velocisti perdono pezzi proprio quando bisognerebbe mettere l’azione decisiva, aumentando di molto le possibilità dei tre fuggitivi, che arrivano ai tre chilometri con circa 40” di vantaggio.
L’Astana prova a tirare ma non c’è collaborazione, si finirà con una volata a tre. Il canadese Derek Gee parte ad un chilometro e mezzo, seguito da De Marchi per provare a prendere in contropiede il danese.
L’azzurro sembra non averne più ma riesce a rientrare: azzarda una volata lunga ma Cort Nielsen ne ha decisamente più di tutti. Primo lui, secondo Gee, terzo De Marchi. A regolare il gruppo ci pensa Mads Pedersen, dopo che Jonathan Milan parte troppo lungo.Classifica di tappa e generale
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