In onda questa sera alle 21.21 su Rai 4, Creed II è il secondo capitolo della saga cinematografica nata come spinoff di Rocky. La serie di film, infatti, si concentra su Adonis Creed - interpretato da Michael B. Jordan -, figlio di Apollo Creed (il compianto Carl Weathers), che si avvicina alla boxe e che riceve insegnamenti proprio da Rocky Balboa. In questo secondo film, però, Adonis deve affrontare una sfida per nulla indifferente: non solo deve dimostrare di essere il migliore al mondo, ma deve soprattutto affrontare di nuovo il trauma della morte del padre.
Creed II, ecco la trama
Arrivato al cinema nel 2019 per la regia di Steven Caple Jr., Creed II ritrova Adonis (Jordan) alle prese con una vita tutto sommato felice. La sua carriera sembra sempre più promettente, gli allenamenti con Rocky (Stallone) sono sempre momenti preziosi e la sua relazione con Bianca (Tessa Thompson) va alla grande. Non c'è nessuna nuvola nera all'orizzonte o, almeno, così sembrerebbe. Questo status quo quasi idilliaco, infatti, viene spazzato via quando il giovane pugile viene sfidato apertamente da Viktor Drago (Florian Munteanu), boxeur russo che non è altri che il figlio di Ivan Drago (Dolph Lundgren), l'uomo che ha ucciso sul ring Apollo Creed, padre di Adonis. Cadendo vittima delle provocazioni di Viktor, Adonis accetta di sfidarlo in un incontro, ma Rocky si rifiuta di allenare il suo pupillo, con il terrore cieco di vederlo fare la stessa fine del suo vecchio, migliore amico. Tuttavia, quando Adonis finisce in ospedale per i colpi subiti da Viktor, Rocky è costretto a scendere a patti con le sue paure e i suoi traumi e accetta di allenare Adonis per il match che si svolgerà in Russia, dove Ivan spera che il figlio possa ripulire il nome della famiglia e la reputazione del padre.
Il folle allenamento di Sylvester Stallone e Dolph Lundgren
La saga dedicata a Rocky Balboa è una saga che ha i suoi momenti più alti e quelli più bassi e sebbene Rocky IV non rientri di solito nella classifica dei film preferiti degli appassionati della serie, è senza dubbio il film che ha regalato una rivalità talmente iconica da diventare leggendaria. Lo scontro tra Rocky Balboa e Ivan Drago, infatti, è uno dei momenti di culto dell'intera serie, uno di quelli che sono impressi a fuoco anche nella memoria degli spettatori più distratti. Il "Ti spiezzo in due" di Dolph Lundgren è tra le battute più conosciute nella storia del cinema e la vittoria che Rocky riesce ad ottenere contro Ivan Drago è tra le più sentite di sempre. Questo perché, nonostante Rocky IV sia uno dei film maggiormente incentrati sull'azione rispetto agli altri della serie, la trama ruota intorno al lutto e alla sua elaborazione. I pugni di Ivan Drago sono quelli che distruggono definitivamente la vita di Apollo Creed, grande amico di Rocky; e quei pugni sono la concretizzazione del senso di colpa che il protagonista si porta sulle spalle, convinto di non aver fermato l'incontro quando era ancora in tempo per salvare la vita a Creed, prima di vederlo morire davanti ai suoi occhi. In questo senso, dunque, Rocky IV si potrebbe facilmente definire un film sulla vendetta. Rocky affronta Ivan per vendicare la morte di Apollo Creed eppure è proprio attraverso questo scontro che il pugile può arrivare alla quinta fase dell'elaborazione del lutto, l'accettazione. Con questo bagaglio emotivo alle spalle, quindi, non sorprende che ci fosse molta curiosità intorno a Creed II, che ha riportato al centro del racconto lo scontro Balboa/Drago. In questo caso è Viktor Drago che deve vendicare il padre, umiliato e distrutto dopo la sconfitta. Per questo Viktor sceglie come bersaglio Adonis: colpendo il pupillo di Rocky, Ivan Drago pensa di poterlo distruggere, proprio come era avvenuto a lui tanti anni prima. Tutte queste chiavi di lettura, naturalmente, hanno reso Creed II una pellicola che non tratta solo di pugilato, ma che ha molti livelli emotivi, tutti incentrati sulla figura paterna intesa sia come mentore e maestro, ma anche come fardello da dover in qualche modo espiare. E proprio perché la vendetta, la nostalgia e l'affermazione paterna sono temi portanti del lungometraggio, sia Sylvester Stallone che Dolph Lundgren volevano tornare sul grande schermo con la certezza di interpretare al meglio gli storici personaggi di Rocky Balboa e Ivan Drago. Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base i due attori si sono sottoposti ad allenamenti folli per essere in forma per le riprese di Creed II. Quando Rocky IV uscì al cinema, Dolph Lundgren aveva 28 anni, mentre Stallone ne aveva 39 anni: un'età anagrafica che rendeva plausibili gli allenamenti duri a cui i due si erano sottoposti per avere il cosiddetto physique du role. Ma quando Creed II venne realizzato gli attori avevano rispettivamente 61 e 72 anni. Nonostante questo, sia Lundgren che Stallone si allenarono come se avessero ancora trent'anni. Su Men's Journal, ad esempio, si legge di come Stallone facesse quotidianamente dei sollevamenti alla sbarra (i cosiddetti pull-ups) con pesi da 45 chilogrammi legati alla vita. Inoltre l'attore ha seguito una dieta ferrea e ha continuato anche con l'allenamento legato al mondo della boxe dove, facendo uso delle nuove tecnologie, colpiva una macchina che lo costringeva a stare sempre all'erta, a correre di qua e di là. Tutto l'addestramento è stato documentato dallo stesso Stallone sul suo account ufficiale Instagram, dove ha condiviso video dei suoi allenamenti.
L'allenamento di Dolph Lundgren non è stato meno duro. Come si legge su Men's Health, infatti, l'attore si è dedicato al plank, l'esercizio che ha lo scopo di allenare quello che viene definito il core del corpo, quindi la parte centrale, tra torace e bacino, con contrattura degli addominali. L'esercizio plank coinvolge anche schiena, gambe e glutei ed è un esercizio che sembra facile da attuare, ma richiede in realtà una grande forza fisica. Soprattutto se, come Dolph Lundren, ci si dedica al plank sul fianco e sugli avambracci: esercizi che richiedono un controllo e una forza non indifferenti, che è decisamente raro trovare in uomini con più di sessant'anni di età.
Ma, come si legge anche su IMDB, Dolph Lundgren voleva che il suo Ivan Drago fosse credibile, che avesse una muscolatura ancora degna di nota, sebbene il personaggio dovesse portare sul volto i segni di una vita di stenti e umiliazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.