"Certo che rifarei i film degli anni Settanta, grazie a quelle pellicole sono diventata famosa e sono qui oggi. Ai tempi non andavo neanche a vederli per via dei titoli. Poi grazie a una recensione di Walter Veltroni, che scrisse che il mio personaggio nell'Ubalda era alla Truffaut, mi convinsi a vederlo in tv e devo dire che aveva ragione: oggi gli darei un otto e mezzo come voto": nessun rimpianto e nessun rimorso per Edwige Fenech, icona sexy e sogno erotico di milioni di italiani degli anni Settanta e Ottanta. Una donna dalla bellezza incantevole e sempre pronta a reinventarsi, la Fenech rappresenta una grande fetta della storia del cinema italiano e a 74 anni è sempre pronta a mettersi in gioco: è infatti tra i protagonisti de “La quattordicesima domenica del tempo ordinario” di Pupi Avati, in sala dal 4 maggio.“Avevo chiuso ma una proposta come quella di Pupi non la ricevevo da anni. È stato come un miracolo, pensavo fosse un sogno. Adoro i miei film del passato ma questo lo aspettavo da tanto. Una gioia incontenibile”, il racconto dell’attrice, lontana dai set da ben sette anni.
Francese di origini algerine e naturalizzata italiana, Edwige Fenech ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1967 con il boccaccesco “Alle dame del castello piace molto fare quello”. Poi il comico e il passaggio alla commedia sexy all’Italia, un cinema fatto di situazioni divertenti, volgari e a sfondo hot. Lei, insieme a Gloria Guida e poche altre, diventa un punto di riferimento, regalando performance iconiche tra sensualità ed erotismo. Dall’insegnante alla dottoressa, passando per la poliziotta e la soldatessa: tanti i ruoli interpretati, tante le soddisfazioni raccolte. Senza dimenticare le avventure nei gialli e nel thriller, il passaggio alla televisione e la nuova vita da produttrice. Idolatrata da Quentin Tarantino, la Fenech è tornata a recitare nel 2007 per un cameo in “Hostel: Part II”, diretto da Eli Roth e prodotto dallo stesso QT. Ora il ritorno grazie a Pupi Avati ci consente di ripercorrere 5 film che hanno reso l’attrice di Annaba immortale.
Lo strano vizio della signora Wardh (1971)
È “Lo strano vizio della signora Wardh” di Sergio Martino a lanciare Edwige Fenech nell’Olimpo del giallo erotico. Un thriller di buona fattura che la vede interpretare in cui interpreta una signora dalle tendenze sado-masochiste che passa da una relazione all'altra finché non si ritrova sull'orlo della follia. Nel frattempo, un assassino seriale fa strage di belle donne…
Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda (1972)
Il titolo del decamerotico “Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda” è già tutto un programma. Il film diretto da Mariano Laurenti racconta i tentativi di Olimpio de’ Pannocchieschi (Pippo Franco) di conquistare la bella Ubalda, interpretata da Edwige Fenech. Un’opera ricca di scene erotiche, a tratti volgari per certi integralisti bacchettoni, e in grado di valorizzare al meglio la carica erotica della protagonista, di una bellezza raggelante.
Giovannona Coscialunga disonorata con onore (1973)
"Giovannona Coscialunga disonorata con onore" di Sergio Martino è una classica commedia degli equivoci a tinte erotiche. Qui Edwige Fenech interpreta una prostituta che il commendator La Noce cerca di far passare per sua moglie, in modo da ottenere i favori di un onorevole ed evitare guai… Una commedia divertente e senza troppe pretese, ricordata per qualche battuta e soprattutto per gli appetitosi spogliarelli di Giovannona Coscialunga.
La pretora (1976)
Tra buon ritmo, gag azzeccate e banalità sparse, “La pretora” di Lucio Fulci fa parte del filone delle commedie erotiche ed è conosciuto ai più perché è uno dei pochi film in cui Edwige Fenech ha girato scene di nudi integrali frontali. Bella e provocante come sempre in un’opera dalla forte connotazione macchiettistica.
La poliziotta fa carriera (1976)
Gianna si arruola nella polizia, ma si rivela un fiasco totale: più che la bravura in lei spicca la bellezza. Durante i primi casi a cui viene assegnata commette una serie di errori, ma finirà con il ricevere una promozione.
Trama semplice, tutt’altro che ambiziosa, ma funzionale a una storia fatta di provocazioni, gag di doppi sensi e nudità. “La poliziotta fa carriera” di Michele Massimo Tarantini regala una delle migliori interpretazioni di Edwige Fenech. Sconsigliato - come quasi tutti gli altri - ai bacchettoni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.