Le nuove generazioni vogliono meno sesso nei film e nelle serie tv: lo studio

Un recente studio dell'Università di Los Angeles ha portato a galla lo scarso interesse delle nuove generazioni per il sesso nei film e nelle serie tv. Ecco i dati

Le nuove generazioni vogliono meno sesso nei film e nelle serie tv: lo studio
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Nel mercato editoriale appare sempre più evidente come le nuove generazioni di lettori ricerchino a tutti i costi il cosiddetto spicy, vale a dire il contenuto erotico particolarmente esplicito e grafico. Un andamento, questo, che ha portato molti autori - anche di generi diversi - a cimentarsi con la costruzione di "scene spinte" per accontentare il pubblico di lettori forti che stanno mandando avanti il mercato dell'editoria. Questo stesso discorso, però, sembra non adattarsi all'ambito dell'intrattenimento, dove gli spettatori al contrario sembrano chiedere che nei film e nelle serie tv ci siano meno scene di sesso.

È quello che è emerso dallo studio condotto dall'Università della California a Los Angeles dal titolo Teens & Screens ("adolescenti e schermi", tradotto in italiano) che è stato riportato da Variety. Lo studio ha preso in esame un campione di 1500 giovanissimi, in uno spettro demografico che andava dai dieci ai ventiquattro anni. Più della metà degli intervistati ha spiegato che la speranza è quella di vedere maggiori prodotti di intrattenimento - siano essi sul grande o piccolo schermo - capaci di raccontare l'amicizia più che l'amore e che, in questo secondo caso, il sesso non è affatto necessario per far sì che la trama avanzi e il coinvolgimento del pubblico aumenti. L'interesse delle nuove generazioni - e questo potrebbe essere anche un effetto della diffusione dei social - sembrano essere le relazioni platoniche, quelle intellettuali e di affinità di mente e anima, dove il sesso ricopre un ruolo quanto meno marginale.

Appare dunque evidente che gli spettatori più giovani vogliono seguire storie che sono più verosimili e vicine alla vita di tutti i giorni o che comunque abbiano la capacità di mostrare le tante sfumature che esistono quando si crea una relazione. Gli standard, dunque, sembrano essere cambiati: da una parte non interessa più nemmeno la commedia romantica degli anni Novanta, basata soprattutto su situazioni al limite della sospensione dell'incredulità - la grande star di Hollywood che si innamora di un libraio? Notting Hill non avrebbe successo al giorno d'oggi. Dall'altra, però, non sembra interessare nemmeno il racconto di una sessualità libera e consapevole, come poteva essere nel caso di Povere creature! o del recente Baby Girl, film per cui Nicole Kidman ha vinto (quasi inspiegabilmente) la Coppa Volpi allo scorso Festival di Venezia. C'è inoltre da sottolineare che le nuove generazioni sembrano preferire l'arte videoludica (quindi, giocare ai videogames) piuttosto che guardare un film o una serie tv: le percentuali sono 39.2% contro il 33.3%. Solo il 27.5% degli intervistati ha scelto come attività preferita quella di passare il proprio tempo sui social media: sintomo, questo, che forse anche l'epoca di TikTok e affini sta volgendo al termine.

Le nuove produzioni di Hollywood, quindi, avranno il compito di creare prodotti capaci di irretire i più giovani - e questo, forse, spiega la crescita dei prodotti fantasy - senza però ricorrere alla strada troppo facile del sesso, che sembra aver stancato tutti.

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