Con Come può uno scoglio Gennaro Nunziante torna a dirigere Pio e Amedeo, coppia comica che già si era affidata al regista dei grandi successi di Checco Zalone lo scorso anno.
Tra dinamiche tipiche del duo, prese in giro mai troppo cattive o triviali su di una certa “Italietta”, battute lampo, giocosi colpi di scena e svelamenti, si trascorre un’ora e mezza spensierata.
Nel film Pio (Pio D’Antini) è un avvocato dal carattere debole a cui è appena morto il padre, ricco costruttore. Sposato con Borromea (Francesca Valtorta), vive nel castello dei suoi suoceri, marchesi, ed è stato candidato a sindaco perché facilmente raggirabile. La consolidata e monotona armonia famigliare viene meno il giorno in cui il parroco del paese chiede a Pio il favore di assumere come autista personale un avanzo di galera, l’esuberante e pragmatico Amedeo (Amedeo Grieco). La moglie e i suoceri marchesi chiedono la testa del nuovo arrivato ma Pio non ha la forza di mandarlo via e si lascia invece contagiare dai suoi modi travolgenti. I due hanno un atteggiamento nei confronti della vita apparentemente opposto ma piano piano scoprono di avere in comune molto più di quello che sembra. L’effetto di Amedeo su Pio sarà quello di fargli ritrovare il coraggio dei propri sogni e fuggire dalla vita incravattata in cui è imprigionato da tempo. In particolare, Pio riscoprirà il giovanile desiderio di diventare una rockstar.
Gennaro Nunziante dirige una storia semplicissima e prevedibile, incentrata sull’inaspettata amicizia tra un a un uomo “di sabbia” e uno “di scoglio”, cosa si intenda con questi termini è intuibile ma lasciamo al film il compito di spiegarlo.
“Come può uno scoglio” è una commedia a tratti divertente, giocata sul paradosso comico degli opposti che si attraggono, ma anche squilibrata, dal momento che Pio quasi scompare fagocitato dalla verve “zaloniana” di Amedeo, mattatore assoluto nei panni del rozzo di buon cuore.
Sappiamo bene quanto questo sia un periodo particolarmente difficile per la comicità, essendo sempre più ostaggio del politicamente corretto, perciò è in parte liberatorio avere a che fare con un umorismo onestamente provocatorio come quello di Pio e Amedeo. I due si divertono ad esagerare, lontani dai perbenismi e orgogliosamente sguaiati.
Di sicuro "Come può uno scoglio" è per amanti del kitsch più becero ed ha la sola pretesa di fare da scacciapensieri.Un plauso alla colonna sonora, inaspettato fiore all’occhiello del film, piena di grandi nomi tra cui Elvis Costello, i Cure, Bowie, Burt Bacharach e Bob Seger.
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