L’Eureco è molto vicina alla Milano-Meda, la superstrada lunga 25 chilometri che costituisce l'asse portante delle comunicazioni stradali tra Milano e la Brianza. Anzi: alcune bombole di acetilene in uso alla società di trattamento e stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi si trovano proprio nei pressi della recinzione dello stabilimento che confina con il tratto della carreggiata della superstrada che porta verso Como e con il canale Villoresi. Così, ieri, subito dopo l’esplosione, la Polstrada ha pensato bene che per tutelare la sicurezza di tutti e per facilitare la circolazione delle ambulanze (il 118 ha raggiunto l’area con 2 elicotteri per velocizzare le operazioni di soccorso) era meglio chiudere non solo lo svincolo di Paderno Dugnano ma anche il tratto attiguo della Milano-Meda. Una scelta più che opportuna ma che ha paralizzato completamente la circolazione stradale in tutta la zona nord di Milano e, tra l’altro, in un arco temporale molto critico: dalle 16 alle 18.
Così, mentre i primi quattro chilometri della Milano Meda - dalla via Valassina allo svincolo di interscambio con la A4 (l’autostrada Torino Venezia) - erano ancora percorribili nella mezz’ora immediatamente successiva alla chiusura del tratto della superstrada vicino allo svincolo di Paderno Dugnano, giunti a Cormano gli automobilisti si trovavano dinnanzi a un muro di vetture, una sorta di serpentone immobile. La maggior parte di loro ha optato allora per la parallela strada statale 35, ma - vista la scelta quasi obbligata per tutti (l’alternativa era attendere che si riaprisse la superstrada e, visto l’accaduto, poteva durare ore) - anche in quel caso le uscite per raggiungerla erano impraticabili: file e file di auto. «In mezz’ora si facevano si e no un centinaio di metri» hanno spiegato alcuni automobilisti.
Comuni come Rho, Pero, Bresso, Cusano Milanino, Bollate, Novate Milanese, Varedo, ma anche naturalmente Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Seveso e Lentate ieri pomeriggio erano quindi praticamente irraggiungibili da Milano.
«Solo chi ha sentito alla radio o altrove dell’esplosione e ha chiamato la Stradale per informarsi, ha potuto sapere a cosa andava incontro non solo tentando d’imboccare la superstrada uscendo da Milano e dirigendosi verso il nord dell’hinterland, ma anche, a quel punto, cercando di percorrere la strada parallela, la Statale 35. Che era già intasata perché costituiva l’unica alternativa possibile per tutti quegli automobilisti che, improvvisamente, si sono trovati bloccati sulla Milano-Meda e non sapevano come evitare di rimanere incolonnati delle ore» spiegano i vigili urbani sostenendo che il traffico, su Milano città, non ha avuto grosse ripercussioni.
La Polstrada ha riaperto lo svincolo di Paderno solo qualche minuto prima delle 18. Com’era facilmente immaginabile, ci sono volute ore prima che il traffico lungo la Milano-Meda si normalizzasse. E ancora nella tarda serata di ieri le vetture procedevano a rilento.
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