La città di Bacco e Luna E della modernità innestata nel passato

Si distende, elegante, lungo la Garonna Testimone di un trascorso mercantile di fama e bellezza, ora guarda al futuro

Dora Ravanelli

La città del Porto della Luna, ma anche delle 3 «M». Dalla terrazza della Cité du Vin sembra un plastico perfetto: case basse quasi pizzi - del 700-800 tra cui balza a bucare il cielo una manciata di torri-campanili. Bordeaux, nord-ovest di Francia, capitale del vino, 275.000 ab., si adagia per 49 kmq su un'ansa della Garonna che disegna una mezzaluna. Deve, poi, le 3 «M» ai suoi figli illustri, Montaigne, Montesquieu e Mauriac. Terra di vigneti fin da tempi remoti, vive oggi un atteso recupero della Rive Gauche, già iniziato, e uno, in pieno fermento, a nord della Rive Droite: il quartiere Bacalan. Recenti le Halles, 22 produttori d'eccellenza, cui si aggiunge il 15 giugno, e fino al 31 agosto (l'inaugurazione vera a ottobre), il Musée de la Mer et de la Marine a ospitare tele di Claude Monet. La Cité du Vin (2016), di fronte, è uno straordinario percorso interattivo che racconta l'epopea del vino ospitato in un edificio a forma di flute avviluppata nel suo stelo, acciaio e bagliori dorati (www.laciteduvin.com; chiude il 24.VI la mostra «Le vin et la musique»). All'ultimo piano, Le 7 (tel.+33.564310540, menu da 45 euro), ristorante panoramico, ricercate proposte di pesce e carne, vini stellari. Sotto, la Garonna, fiume pulito nonostante il colore grigiastro dovuto alle maree, e l'ardito ponte Chaban-Delmas. Terminato nel 2014, il lungofiume ha trasformato il paesaggio urbano: locali con dehors e Les Hangars, negozi vari. La domenica mattina, il Marché des Chartrons, prodotti del territorio. Sul quai omonimo, al 56, Espace Design: sculture in resina a forti tinte. Rue Notre Dame è una sfilata di antiquari fino al civico 128. Al n. 18, La Conserverie: in un ex antico deposito di vini, si vendono bottiglie e prodotti artigianali unici, gli stessi serviti su pane caldo e in altro modo a pranzo e cena.

Passeggiando verso sud, si entra nella parte storica. Esplanade des Quinconces è la più vasta piazza europea. Un 800 strepitoso? Allées de Tourny. Al n. 8, Petrusse, foulard e sciarpe; al 10 bis, Parfumerie de l'Opéra con il profumo-simbolo della città; al 26, la Chocolaterie Cadiot-Badie, dal 1826: 50 golosità. Nella laterale pl. du Chapelet, la chiesa Notre Dame, barocca: vi si celebrarono i funerali di F. Goya. In rue Mably 19, A Cantina, brasserie di tono, piatti corsi. In cours Intendance s'innesta Passage Sarget con la profumeria Divine (12 essenze) e La Boutique à Chapeaux, modisteria fantasiosa.

Maestoso il settecentesco Grand Théatre a imitazione dei templi antichi. Rue S.te-Catherine, il decumano romano, è la via più lunga. Al 5, La Toque cuivrée, i migliori canelés, dolci d'origine conventuale; oltre, la prestigiosa Librérie Mollet e l'opulenta Galerie Bordeaux, 1830, ispirata a quelle parigine. In pl. C. Julian, ecco il caffè-bistrot Utopia, anche cinema, in una chiesa gotica sconsacrata, mentre quella di St.-Pierre sorge dove un tempo c'era il porto fluviale. Sul quai, la settecentesca pl. del Bourse, d'impatto teatrale, che s'affaccia su uno specchio d'acqua di 3.450 mq con getti di vapore alti fino a 2 m. In pl. du Palais, un'opera contemporanea: 5 «gocce» d'acciaio infisse nel terreno (anche fontane) in una cornice medievale. Si passeggia per le vivaci r. Pas-St.-Georges; pl. du Parlement, case del 700 e rococò; r. Bouquière, un barbiere di design; r. St.-James, allegri locali. Il napoleonico Pont de Pierre, 17 archi, corre parallelo al dismesso Pont Eiffel, progettato da un «certo» Eiffel. Tra i due, la basilica St.-Michel, capolavoro gotico. La domenica, un mercatino di brocantage e, nel Passage omonimo, antiquari (tanto 900). Prossimo, il Marché des Capucins, cornucopia di alimenti e specialità. Si cena da Coté Rue (www.cote-rue-bordeaux.fr), dimora secentesca arredata con colori tenui, mescolanza armoniosa d'ingredienti per sapori inediti. Un'esperienza inimitabile (da 65 euro): merito di Rudy Ballin. Ma non c'è quartiere che non riservi sorprese culturali, occasioni di acquisti (tele indistruttibili da Artiga), squarci su secoli di storia. Soggiornate all'Hotel Yndo (www.yndohotel.

fr), un palazzo dell'800 signorile e silenzioso, 12 tra camere e suite (da 220 euro), arredi di gusto eccelso, una calda cortesia. Entrerete d'incanto nell'«esprit» di Bordeaux, bella signora di Francia. Informazioni: www.bordeaux-tourisme.com; www.france.fr.

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