I punti chiave
La città più cara al mondo è Hong Kong seguita da Singapore e Zurigo. Milano, invece, è quarantanovesima. I dati provengono dall’indagine Cost of Living di Mercer e ha la finalità di misurare le conseguenze del costo della vita su chi è espatriato e in generale nei confronti delle persone che si muovono per lavoro.
L’analisi
Con il passare degli anni l’analisi in questione si è evoluta ed è diventata un vero e proprio osservatorio dedicato ai costi che presentano le città metropolitane dove le aziende si sono stabilite a livello internazionale. I dati sono molto importanti per offrire a chi ha necessità di spostarsi un quadro generale. Grazie a queste informazioni i datori di lavoro possono definire una corretta ed equa retribuzione per i propri dipendenti che hanno necessità di spostarsi per lavorare.
I numeri
Complessivamente vengono analizzate 400 città di tutto il mondo e 200 prodotti e servizi provenienti da tutte le realtà analizzate. Tra questi si considerano alloggi, trasporti, alimentari, abbigliamento, beni per la casa, prodotti e servizi per il tempo libero. All’interno dello studio vengono misurate le variazioni dei tassi di cambio. Inoltre vengono considerati fenomeni economici come l’inflazione e la deflazione su servizi, beni e alloggi. Il report misura tutte le cifre in base al dollaro statunitense e New York City è la città considerata come punto di riferimento per svolgere i confronti.
Le posizioni
All’interno della classifica troviamo al quarto, quinto, sesto e settimo posto Ginevra, Basilea, New York City e Berna. Si nota subito come i paesi svizzeri siano prevalenti tra le prime posizioni. Al cinquantanovesimo posto c’è Roma, assieme a Milano, queste sono le uniche due città italiane in classifica. Restando all’interno dell’eurozona troviamo Parigi al trentacinquesimo posto assieme a Berlino e Monaco al trentasettesimo e trentottesimo posto. Chiudono la classifica l'Havana, Karachi e Islamabad rispettivamente al terzultimo, penultimo e ultimo posto.
Non solo costi
All’interno dell’analisi non vengono solamente considerati i costi ma anche la qualità di vita. Questo aspetto è dovuto al fatto che dipendenti e aziende stanno dando quindi uno sguardo più ampio rispetto a quando offerto dalle città.
Anche i fattori negativi vengono presi in considerazione come possibili problemi economici e politici, percentuale di eventuali calamità naturali, il tasso di criminalità, i disagi nei trasporti e la scarsità di infrastrutture. Un altro aspetto fondamentale riguarda alcuni fattori che incidono in questo periodo storico. Tra questi la crisi Russia-Ucraina, una politica monetaria particolarmente ostile e il periodo post pandemia da Covid-19.
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