Per ridurre le tasse a proprio carico, il contribuente, nel compilare il modello 730, oltre ad inserire le spese detraibili può inserire anche le spese deducibili. Il calcolo delle deduzioni fa riferimento a quei costi sostenuti che, una volta portati in dichiarazione dei redditi, permettono di ridurre il reddito imponibile sui cui vengono calcolate le imposte.
Si tratta, dunque, di un’operazione che viene fatta “a monte” e da cui dipendono, in alcuni casi, anche le detrazioni fiscali.
Ma quale è la differenza tra deduzione e detrazioni (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It), come si calcolano le spese deducibili e quali costi sostenuti si possono portare in dichiarazione dei redditi.
Facciamo una panoramica.
Deduzioni e detrazioni: quali sono le differenze
Si tratta di una differenza “sottile” ma estremamente rilevante. Per deduzioni fiscali si intendono quelle agevolazioni che vengono sottratte dal reddito complessivo lordo di un contribuente per stabilirne la parte imponibile, ovvero quella parte di reddito su cui si calcolano le tasse da pagare.
Le detrazioni fiscali, invece, sono quelle spese che, se inserite nel modello 730 di dichiarazione dei redditi, permettono una riduzione delle tasse calcolate sul reddito imponibile – dunque “a valle” delle deduzioni fiscali -.
Pertanto, anche se entrambe consento al contribuente una riduzione della pressione fiscale a proprio carico, le differenze sono notevoli per propedeuticità e funzionalità.
Ad esempio dobbiamo ricordarci che è possibile vedersi riconosciute alcune detrazioni fiscali in dichiarazione dei redditi, solo se la base imponibile non supera una determinata soglia; in questi casi, dunque, avere o meno delle spese deducibili può diventare veramente determinante.
Facciamo un esempio pratico; Francesco ha un reddito complessivo di 29mila euro con 2mila euro di spese deducibili e 2mila detraibili. La prima operazione da fare è quella di sottrarre al reddito complessivo (29mila) le deduzioni fiscali (2mila) per un totale di 27mila euro che costituiscono il reddito imponibile, cioè quello su cui si pagano le tasse, di Francesco.
Questa operazione è importante per due ragioni:
- Francesco, applicando le deduzioni fiscali, riduce il proprio reddito che scende sotto i 28mila euro e che, pertanto, sarà tassato, per la parte Irpef, con l’aliquota del 25% (logicamente per la parte in eccedenza i 15.001 e i 28mila) mentre, se non avesse avuto deduzioni fiscali la propria aliquota irpef di riferimento per il reddito di 29mila euro sarebbe stato del 35% (in questo caso per la parte eccedente i 28.001 euro sino ai 29mila).
- Sui 27mila euro sarà definita l’imposta su cui applicare le detrazioni fiscali spettanti; nel caso in cui l’imposta da pagare fosse di 3.000 euro, a questa andrà sottratto il 19% dei 2mila euro di detrazioni (380 euro) che permetterà a Francesco di pagare non 3.000 euro ma 2.620 euro.
Quali spese sono deducibili
Se dividessimo le deduzioni fiscali da portare in dichiarazione dei redditi con le 5 categorie (casa, spese familiari, figli, spese sanitarie, donazioni e erogazioni liberali) che abbiamo utilizzato per le detrazioni, ci renderemmo conto che su alcune di queste categorie non sono previste deduzioni fiscali (ad esempio la casa e figli) mentre le donazioni sono deducibili oltre che detraibili.
Tra le spese familiari, fanno parte delle deduzioni da portare in dichiarazione dei redditi (le cui deduzioni variano tra il 23% e il 43%):
- i contributi previdenziali-assistenziali che i base al reddito e quelli per la previdenza complementare e i contributi versati nei confronti dei collaboratori domestici
- Le spese sostenute per le adozioni internazionali
- gli assegni mantenimento in caso di ex coniuge.
Tra le spese sanitarie, invece, è possibile portare in deduzione fiscale le spese mediche e di
assistenza per le persone con disabilità e i contributi versati ai fondi sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).Infine, nel campo delle donazioni o erogazioni deducibili rientrano:
- le erogazioni fatte nei confronti di enti/associazioni benefiche, culturali, scientifiche
- i contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose
- i contributi alle ONG riconosciute idonee che operano con i paesi in via di sviluppo.
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