Fondi immobiliari in crescita nel 2022: i dati e le previsioni

"Il settore immobiliare sta dimostrando una notevole resilienza", ha dichiarato il presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia

Fondi immobiliari in crescita nel 2022: i dati e le previsioni
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Nonostante la crisi economica registrata nel 2022, il risparmio derivante dalla gestione di immobili attraverso fondi o Reits non ha subito significative ripercussioni: al contrario, i timori derivanti dal caro energia e dalle difficoltà in ambito politico hanno spinto a puntare con ancora più decisione sul "mattone" purché si tratti di investimenti ben gestiti e in grado di produrre una rendita. Nel mondo il patrimonio di fondi quotati, non quotati e reit ha continuato a crescere, fino a toccare alla fine dello scorso anno quota 4.450 miliardi di euro (+ 19% rispetto al 2021). L’industria dei patrimoni immobiliari gestiti ha conservato il suo vigore e gli investitori, pur mantenendo una certa prudenza, si dicono decisi a continuare a impiegare i capitali nel real estate.

Il Rapporto

Questi sono solo alcuni dei dati emersi nel corso del 42esimo Rapporto 2023 su "I Fondi immobiliari in Italia e all’estero" presentato a Milano e realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che si è occupato nello specifico della parte di analisi finanziaria. Il Rapporto è stato presentato dal presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia, dal direttore generale di Scenari Immobiliari Francesca Zirnstein e da Gottardo Casadei (Studio Casadei).

Il comparto ha retto l'impatto della crisi tanto in Italia quanto in Europa: con 1.895 fondi immobiliari e 270 reits operativi, il patrimonio complessivo nel 2022 ha raggiunto quota 1.530 miliardi di euro (+ 7% rispetto al 2021). Complessivamente il Vecchio Continente ha un patrimonio totale pari a quasi il 35% del totale registrato nel mondo (dato 2022). In Europa il fatturato è cresciuto del 3,5%, e a fare da traino sono stati i primi 5 Paesi (compresa la Gran Bretagna), che hanno fatto segnare una variazione superiore al 10%. Tra questi anche l'Italia, il cui patrimonio immobiliare detenuto direttamente da 615 fondi attivi è arrivato nel 2022 a 123 miliardi di euro (+ 13%).

Le dichiarazioni

"Il settore immobiliare sta dimostrando una notevole resilienza di fronte alla difficile situazione politico-economica che caratterizza questo momento storico", ha detto in apertura il presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia."Nonostante le voci di crisi, qualcuna sicuramente interessata, il settore dei fondi continua ad essere resiliente ed attrattivo per gli investitori italiani. Anche durante il Covid la tenuta dei canoni e dei valori è stata buona e non si sono verificati i problemi visti negli States", ha aggiunto. "Lo smart working continua a essere marginale. Le nuove esigenze lavorative del terziario mostrano l’inadeguatezza di ampia parte del nostro patrimonio terziario e come ci sia bisogno di progetti nuovi non solo di costruzione ma anche di progettazione e gestione. In dieci anni", ha puntualizzato Breglia,"il valore del patrimonio gestito in Europa è quasi triplicato mentre il numero dei veicoli, arrivato a 1.895, è cresciuto di 75 unità, trainato dalla crescita delle Opci francesi e dei fondi italiani. E anche le prospettive per il 2023 vanno nella direzione di un proseguimento della crescita".

Dal Rapporto emerge con chiarezza la continua crescita del comparto dei fondi immobiliari e il suo peso sul resto dei veicoli europei ammonta a oltre l’11%. Il Nav a fine 2022 ha raggiunto quota 105 miliardi di euro (+ 10,2% rispetto al 2021), e le previsioni per il 2023 sono per un incremento del Nav del 4,8 % e del patrimonio di quasi il 6%, con il numero dei veicoli che potrebbe raggiungere le 635 unità.

"Nel nostro Rapporto abbiamo registrato una variazione del peso dei vari comparti a livello di asset allocation del patrimonio gestito italiano, con una crescita del residenziale, della logistica, degli uffici e del commerciale", spiega il direttore generale di Scenari Immobiliari Francesca Zirnstein. "Dalle indicazioni che abbiamo raccolto tra le Sgr che hanno partecipato alla realizzazione dello studio, emerge che le prospettive per il 2023 si orientano verso un cauto ottimismo, con incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli rispetto alla composizione attuale", prosegue. "A livello di fatturato complessivo delle Sgr italiane, siamo intorno a un valore di oltre quattrocento milioni di euro nel 2022, con circa 1.100 addetti, mentre il valore del patrimonio medio per le società di gestione è di circa 1,9 miliardi di euro.

Nell’ambito delle acquisizioni", precisa Zirnstein,"risulta in crescita l’interesse per il residenziale, a più 4,6 per cento, il retail, a più tre per cento, e gli uffici, aumentati di 10 punti percentuali".

L'aggiornamento del Rapporto sui fondi immobiliari sarà presentato il prossimo 22 novembre a Roma.

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