Frenano i prezzi dell’energia elettrica: calo del 10,8% nel primo trimestre 2024

Pesano i ribassi di gas e petrolio. Resta il nodo della fine del mercato tutelato

Frenano i prezzi dell’energia elettrica: calo del 10,8% nel primo trimestre 2024
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Buone notizie di fine anno per i consumi energetici: nel primo trimestre del 2024 le bollette elettriche caleranno di quasi l’11%. Questa almeno la stima di Arera, l’autorità di settore, riferita alle famiglie tipo rimaste nel regime di tutela. Secondo l’autorità competente in tema di energia e ambiente, a pesare è il trend in discesa dei prezzi delle materie prime energetiche, tra cui il petrolio e il gas naturale, per altro interrotto a cavallo di fine anno dalle e tensioni in Medio Oriente: la domanda di gas si mantiene contenuta e l’ammontare degli stoccaggi europei resta alto, a un livello di poco inferiore al 90% della capacità disponibile.

La contrazione dei consumi di gas soprattutto nel settore termoelettrico, principalmente dovuta alla ripresa a pieno ritmo della produzione delle centrali nucleari francesi e al contributo forrnito dalle fonti rinnovabili, scrive Arera, ha favorito il ribasso del prezzo dell’energia elettrica che, secondo le stime, nel primo trimestre del 2024 si attesterà su valori intorno ai 114 euro al megawattora. Il prezzo finale per la famiglia tipo sarà pari a 25,24 centesimi di euro al chilowattora (imposte comprese), contro i 28,29 centesimi di euro al chilowattora del trimestre precedente In termini concreti la spesa per la famiglia tipo nei 12 mesi compresi tra il 1 aprile 2023 e il 31 marzo 2024 sarà di circa 684 euro, il 50% rispetto all’anno precedente.

Positivo, come ovvio, il commento del presidente di Arera, Stefano Besseghini. Il quale, però, aggiunge una nota di cautela: «giova ricordare come i valori assoluti dei prezzi siano ancora circa il doppio di quelli pre-crisi e il sistema energetico europeo non sia scevro da rischi». Con l’inizio dell’anno, dice Besseghini, «entriamo anche in una importante fase di cambiamento, con il superamento dei servizi di tutela». Per questo «riduzione dei consumi e attenzione ai costi rimangono le parole d’ordine».
Soddisfatte anche gran parte delle reazioni al dato di Arera.

«La riduzione della spesa energetica ha un doppio effetto positivo», sottolinea per esempio Coldiretti. «Aumenta il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma riduce anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo dell’inverno».

In molti sottolineano la delicatezza della prossima svolta del settore, con la fine del mercato tutelato e una temuta stangata sui prezzi.
«A partire dal mese di luglio il mercato tutelato dell’energia terminerà», commenta Assoutenti, «e la nuova spesa per le famiglie dipenderà dalle tariffe praticate dagli operatori del mercato libero».

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