"Premiare chi ha 4 figli". Come cambia l'assegno unico

La Roccella soddisfatta del pacchetto famiglia. Ma il governo è pronto a fare ancora di più per rimuovere gli ostacoli che limitano la realizzazione del desiderio di fare figli

"Premiare chi ha 4 figli". Come cambia l'assegno unico

Il governo tira dritto sulle misure a tutela della famiglia. Già nella legge di Bilancio è stato inserito un intero capitolo dedicato alla questione. Molte, insomma, le misure già prese. Ma, secondo quanto riferito dal ministro Eugenia Maria Roccella, titolare del dicastero per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, l'impegno dell'esecutivo aumenterà. Si pensa, ad esempio, a un assegno unico per tutti, senza limiti legati all'Isee.

Intervistata da Il Messaggero, il ministro Roccella si dice soddisfatta del pacchetto famiglia attuale, realizzato in brevissimo tempo e con vincoli di spesa, tuttavia la volontà è quella di mettere in campo una strategia che vada a rimuovere “gli ostacoli che limitano la realizzazione del desiderio di fare figli, promuovendo una nuova considerazione della famiglia in tutti gli ambiti dell’azione di governo”. Insomma, le misure attuali sono una sorta di “ponte”, un inizio che porterà a nuove misure. "L’assegno unico è stato un’innovazione positiva. Ha però diversi difetti. Per esempio penalizza proprio le famiglie numerose, e non a caso le domande sono state meno del previsto", passa poi a spiegare il ministro. "Stando all’Inps anche nella parte finale dell’anno la situazione non cambia. Nella manovra abbiamo dato un primo segnale. La strada è intrapresa e abbiamo già avviato il lavoro per correggere strutturalmente ciò che non va".

Nell'intervista la Roccella parla di incrementi per l'assegno unico, e del desiderio da parte del governo di mandare un segnale alle famiglie numerose, con quattro e più figli. Chiaramente, viste le difficoltà di questo periodo, è impossibile avere in mente tempi chiari. Il ministro, tuttavia, assicura che l'adeguamento dell'assegno all'inflazione avverrà in maniera automatica. Per quanto concerne l'impiego dell'Isee per l'erogazione dell'assegno unico, il ministro precisa che “l’obiettivo di più ampia portata è sganciare la determinazione dell’assegno unico dall’Isee, farlo diventare uno strumento davvero universalistico". Insomma, un assegno unico per tutti.

Un altro argomento di grande rilevanza per il ministro Roccella è quello della natalità. “C’è un problema di libertà femminile", spiega, "secondo le indagini la maggioranza delle donne desidera due figli, ma poi ne fa al massimo uno, spesso nessuno. Oltre alle motivazioni economiche, ci sono quelle culturali: c’è un clima sempre meno favorevole alla genitorialità e si è persa l’idea del valore sociale della maternità". L'intenzione del governo è quella di coinvolgere tutti i soggetti in campo, dai sindacati alle imprese. Al momento, ad esempio, il congedo parentale riguarda solo le madri e non i padri, ma si tratta di una decisione motivata esclusivamente dai fondi a disposizione nella Manovra. Il governo ha dovuto fare una scelta, ma in futuro è pronto ad allargare anche ai papà.

"Il presidente dell’Istat ci ha spiegato che se lasciamo ancora passare il tempo senza interventi decisi la denatalità, e peggio, lo spopolamento, diventeranno un fatto irreversibile", aggiunge con preoccupazione il ministro.

"Le politiche demografiche non possono avere un effetto immediato, ma per invertire il calo delle nascite bisogna invertire la tendenza a politiche di corto respiro, fatte per inseguire un consenso immediato e non con una prospettiva ampia, per costruire il futuro. Noi invece vogliamo fare questo", conclude.

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