Bollette, mutui, assegno unico:il "pacchetto famiglia" in manovra

Il governo ha stanziato complessivamente 4 miliardi di euro, la maggior parte dei quali dovrà garantire una copertura contro il caro energia e l'inflazione

Bollette, mutui, assegno unico:il "pacchetto famiglia" in manovra

La legge di Bilancio 2023 segna un nuovo interesse verso le famiglie e la tutela della natalità, anche se ad avere un peso maggiore risultano ancora le misure intraprese per contrastare il caro energia e l'inflazione, giunta al + 11,5% su base annua. Per i nuclei familiari italiani, infatti, sono stati stanziati complessivamente 4 miliardi di euro, di cui ben 2,5 a potenziamento del bonus gas e luce destinato agli indigenti.

Un'altra uscita consistente è quella relativa ai mutui: 436 milioni di euro consentiranno sia la proroga delle agevolazioni per gli under 36 relativamente all'acquisto della prima casa, che delle garanzie sui mutui del fondo Gasparrini. Ovviamente in caso di ulteriore incremento dei tassi di interesse, la portata di tale intervento risulterebbe compromessa. Nella bozza della manovra risultano anche 500 milioni di euro, da definire con specifico decreto in accordo tra ministero dell'Agricoltura e Mef, che dovrebbero essere utilizzati per coprire le spese destinate all'acquisto di beni alimentari di prima necessità per tutte quelle famiglia con Isee inferiore a 15mila euro.

Pacchetto famiglia

Famiglia e natalità assorbiranno 1,5 miliardi di euro complessivi, derivanti dall'incremento del 50% dell'assegno unico nel primo anno di vita del figlio o alle famiglie con tre o più figli, dal taglio dell'Iva per i beni di prima necessità destinati ai piccoli (dal 22% al 5%) e dalla determinazione di un mese di congedo opzionale in più per le madri, che vedranno riconoscersi lo stipendio all'80% del suo valore (e non più solo al 30%).

Per quanto concerne l'assegno unico, erogato dall'Inps sulla base dell'Isee familiare fino al 21esimo anno di vita del figlio, esso verrà incrementato del 50% del suo valore a partire dal 1°gennaio 2023 per ciascun figlio di età inferiore a un anno o per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni in nuclei familiari con tre o più figli: l'unico requisito è che l'Isee sia inferiore a 40mila euro. Allo stato attuale delle cose a ogni figlio minorenne o con disabilità (in quest'ultimo caso senza limiti di età) è destinato un assegno massimo da 175 euro al mese (Isee inferiori a 15mila euro). Tale cifra si riduce progressivamente fino al raggiungimento della soglia minima di 50 euro mensili (Isee oltre 40mila euro). La legge di Bilancio 2023 ha innalzato i due limiti, portandoli rispettivamente a 262,50 euro e a 75 euro.

Resta da definire la questione dei genitori lavoratori frontalieri, dato che, stanti le attuali condizioni, risultano esclusi dai benefici qualora non abbiano la residenza in territorio italiano: un aspetto che ha generato molte polemiche. Senza dimenticare la spinosa questione relativa alle famiglie monogenitoriali, sul piede di guerra con l'Inps.

Diventa strutturale per le famiglie italiane l'assegno per ogni figlio con disabilità: i precedenti 18,2 miliardi di fondo relativo vengono incrementati di 345,2 milioni (2023), e di 457,9 milioni (2024).

In Manovra anche la diminuzione dell'Iva (dal 10% al 5%) su assorbenti e tamponi e quella sui prodotti destinati all'infanzia, quali, ad esempio, latte in polvere o liquido, preparazioni alimentari di farine, semole, semolini, amidi, fecole o estratti di malto, pannolini e seggiolini per la sicurezza in auto (dal 22% al 5%).

Nella legge di bilancio è inserito anche il finanziamento di quel mese

aggiuntivo di congedo opzionale fruibile dalle madri fino al sesto anno di età del bimbo: la retribuzione, infatti, non si limiterà più al solo 30% del totale dello stipendio ma sarà innalzata fino all'80%.

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