Si era capito fin dal giorno di apertura, domenica scorsa, che l’interesse per le nuove collezioni di calzature per la prossima stagione autunno-inverno presentate a theMicam, la grande fiera internazionale di settore che si è chiusaa Fiera Milano era forte e parlare di “ripartenza” non era sbagliato. Le cifre a consuntivo sono eloquenti. I visitatori professionali sono stati 32.703, per metà stranieri e per metà italiani, e sono aumentati dell’ 1,8% rispetto all’edizione di febbraio 2015 e del 6% rispetto a quella di settembre.
Doppio successo, insomma, soprattutto sul fronte internazionale, quello che pesa sull’export calzaturiero di prodotti made in Italy e i visitatori esteri - 16.343 - sono arrivati da ben 130 Paesi, a rimarcare l'importanza di theMicam e il ruolo di attrazione esercitato da Fiera Milano e dalla città. Con una notazione in più, non di poco conto: in testa agli arrivi i buyer di Spagna, Germania e Francia con i transalpini che sono stati il 12,5% in più. La sorpresa vera, però, è quella della Russia che, alle prese con sanzioni e caduta del rublo, si pensava fosse in calo, invece anche i buyer arrivati da Mosca e dintorni sono aumentati e non di poco, il 13%. Poi, altra notazione, c’è stato l’aumento dei visitatori italiani, segnale importante che arriva da un mercato interno in caduta da almeno otto anni.
“theMicam si è confermato il più importante appuntamento al mondo per il settore calzaturiero e un’occasione unica per fare business a livello internazionale - commenta soddisfatta Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici -. Siamo partiti con tanta incertezza, avendo alle spalle anni difficili e un 2015 che, pur tenendo nel complesso le posizioni, ha pagato la caduta della domanda interna e l’arretramento di alcuni importanti mercati esteri, a cominciare da quello russo e dell’area Csi”.
“I risultati invece sono stati decisamente buoni - aggiunge - e abbiamo registrato, tra l’altro, un ritorno dei clienti italiani, che avevano subito un’importante flessione. La soddisfazione delle aziende che hanno preso parte alla mostra è tangibile e da domani possono riprendere la loro attività più sereni. Ci piace pensare che la vitalità che abbiamo visto in questi giorni sia la prima conferma di un 2016 in ripresa”.
Ma Annarita Pilotti non abbassa la gurdia: “Le aziende calzaturiere italiane, che danno lavoro a 77mila persone, restano però in trincea e meritano maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Per questo chiediamo che il Governo riconosca la defiscalizzazione degli investimenti sostenuti per realizzare i campionari. Per questo continueremo a batterci affinché l’Europa non riconosca alla Cina lo status di economia di mercato, a meno che il gigante asiatico produca le scarpe che vende da noi rispettando gli standard qualitativi, ambientali e di sicurezza che abbiamo in Italia”.
Il calzaturiero cerca anche nuovi sbocchi per le sue esportazioni. Guarda agli Stati Uniti e al Medio Oriente, in particolare per le scarpe di fascia alta e alla Corea del Sud, che da qualche anno dà ottime soddisfazioni. La Cina resta un mercato chiave sia per le quantità che assorbe sia per il prezzo mediamente alto del prodotto che vi viene venduto e si spera che anche il Giappone riparta. C’è poi il Sud America e, in una prospettiva di più lungo termine, l’Iran, dove Assocalzaturifici ha condotto una missione esplorativa lo scorso dicembre.
L’appuntamento è per il prossimo autunno, dal 3 al 6 settembre sempre a Fiera Milano, con l’edizione numero 82 di theMicam, la prima mostra al mondo delle calzature che si preannuncia ricca di novità per espositori e visitatori professionali.
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