«Clima peggiorato dopo il voto, temiamo un 1° maggio violento»

La Confinterim: «Ci accusano di creare precari, ma ai giovani diamo opportunità»

da Roma

Un primo assaggio lo hanno avuto venerdì scorso a Napoli, quando un gruppo di militanti dei centri sociali e del sindacalismo di base ha occupato un’agenzia della Adecco. Ora guardano al Primo maggio con preoccupazione. Un po’ perché le agenzie di lavoro interinale sono da sempre un bersaglio facile in quanto unica espressione «fisica e concreta» delle ultime due riforme, la Biagi e il pacchetto Treu. Ma anche perché nelle ultime settimane il clima è peggiorato. «Subito dopo i risultati elettorali - spiega Michele Amoroso, presidente di Confinterim, la confederazione del settore - c’è stata questa presa di posizione della Cgil contro la legge Biagi. E improvvisamente è tornato il connubio interinale uguale precariato».
Il clima, insomma, è peggiorato e il timore è che le manifestazioni dei no global organizzate nel giorno della festa dei lavoratori finiscano per prendere di mira i circa 2.500 sportelli che sono stati aperti in Italia dal ’97 a oggi. Il tam tam degli autonomi è chiaro: organizzare anche in Italia il «May day», cioè un primo maggio alternativo con l’obiettivo di «generalizzare la rivolta francese», nata alla Sorbona contro il contratto di apprendistato va dato dal governo di De Villepin. In Italia l’ultrasinistra vuole mandare un messaggio preciso e il «May Day» italiano si svolgerà a Palermo, Napoli, L’Aquila, Milano e Torino per chiedere al centrosinistra «impegni chiari e certi nell’abolizione della legge 30 (la Legge Biagi), del pacchetto Treu e di tutte le riforme che hanno precarizzato il nostro lavoro e la nostra vita).
Con tutto questo, protesta Amoroso, le agenzie di lavoro interinale non c’entrano niente. Anzi, la posizione di Confinterim è simile a quella di alcuni sindacati, soprattutto della Cisl, e cioè a favore di un aumento delle tutele per i precari, senza mettere in discussione l’impianto della Riforma Biagi. Amoroso si dice d’accordo anche con la filosofia del centrosinistra di rendere più costoso il lavoro precario. «Il lavoro interinale costa già più di quello normale. All’incirca chi prende un lavoratore a tempo deve pagare il 15 per cento in più. E quindi sono tutte aziende che se lo possono permettere». Se il nuovo governo dovesse rendere più onerosi i lavori a progetto, insomma, alle agenzie interinali andrebbe più che bene. Tra l’altro - aggiunge - «chi si rivolge all’agenzia interinale è in cerca di un lavoro e noi gli diamo un’opportunità di entrare. Senza contare che alla fine del contratto il 39 per cento degli interinali viene assunto con un contratto a tempo indeterminato».
Tutte argomentazioni conosciute che non hanno mai scoraggiato i casseur italiani, che puntualmente a ogni manifestazione dell’estrema sinistra prendono di mira le agenzie di collocamento private, sfasciando le vetrine e i computer e - in alcuni casi - piazzano bombe carta. «Non vorrei che dei facinorosi prendessero sul serio certi discorsi», commenta il presidente di Confinterim. A rendere vulnerabile la categoria, oltre a ragioni politiche ed economiche, sono anche problemi logistici.

Le agenzie di lavoro interinale sono «l’unica espressione fisica concreta della riforma Biagi e di quella Treu». E si trovano tutte «fronte strada», come normali esercizi commerciali. Una preda troppo facile per chi ha voglia di menare le mani senza preoccuparsi troppo del perché lo fa.

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