Code, incidenti e morti: la maledetta mulattiera della Venezia-Trieste

Autostrade trappola, Bertolaso: "E' emergenza, per la A4 è in arrivo un commissario straordinario"

Code, incidenti e morti: la maledetta mulattiera della Venezia-Trieste

da Venezia

Guardando quelle macchine accartocciate e irriconoscibili si scopre che una delle zone più ricche e più sviluppate d’Italia è tenuta insieme da una mulattiera. Due mulattiere, a voler essere generosi. Due: quante sono le corsie che da Venezia a Trieste trasformano il mese d’agosto in un serpentone quasi immobile di mezzi che va da Venezia alla Slovenia, quando va bene, e in un’ecatombe di proporzioni raccapriccianti, quando va male.
L’altro giorno è andata male: 7 morti e autostrada liquefatta dalle fiamme, tanto che solo ieri è stato completato il lavoro di riasfaltatura e di ripristino delle barriere laterali. D’accordo, senza la follia di un camion trasformato in missile impazzito e assassino capace di sbriciolare il guardrail e saltare nell’altra carreggiata, non ci sarebbe stata la strage ma solo il consueto traffico lento, quasi fermo che caratterizza il periodo estivo. Ma il punto è che, comunque, siamo in emergenza. E lo ha riconosciuto niente meno che il capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, che ieri ha annunciato l’arrivo di un commissario per l’A4. «L’ordinanza è già pronta – ha rivelato ieri a Palmanova – e sarà inviata la prossima settimana ai presidenti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, Giancarlo Galan e Renzo Tondo, per le rispettive approvazioni. Poi passeremo alla fase organizzativa per gli interventi del caso». Sottinteso: la dichiarazione dello stato d’emergenza per l’autostrada A4 è già stata approvata. Un tasto su cui hanno spinto molto Galan e Illy, due politici di sponda opposta ma di identico parere in fatto di viabilità, indipendentemente dai sette morti che ci sono stati nei pressi dello svincolo di Cessalto. Ora che Tondo ha preso il posto di Illy in Friuli, si prosegue sullo stesso tracciato. Punto primo: la realizzazione della terza corsia; punto secondo: gestire l’emergenza. E da questo punto di vista, inevitabile che i tir siano in testa alle preoccupazioni dei rappresentanti friulani e veneti, oltre che del commissario che verrà.
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ieri ha avanzato una proposta semplice e «rivoluzionaria»: introdurre il divieto di sorpasso tra mezzi pesanti lungo l’intero tratto della Venezia-Trieste. «Si tratta di una proposta concreta – ha spiegato Dipiazza – che si può attuare subito per scongiurare incidenti come quello, drammatico, che ha provocato 7 morti. Dopo tante chiacchiere e la richiesta di un commissario, si potrebbe adottare questa semplice soluzione in grado di scongiurare molti incidenti, fin da subito». Se Dipiazza non crede molto nel commissario, l’assessore regionale ai Trasporti del Friuli, Riccardo Riccardi, confida in una figura dai «superpoteri». «Oltre ad avere poteri derogatori per l’apertura dei cantieri – auspica – deve averli anche per la gestione del traffico. È un fattore importante per gestire le emergenze tipo quella di Cessalto».
La Procura di Treviso, intanto, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo.

L’obiettivo è stabilire se la responsabilità è solo del camion che ha saltato la carreggiata (il cui conducente è morto) o se sussistano altre cause. In attesa di rimedi veri, ieri è rimbalzata la proposta di vietare, nei week end estivi, il traffico ai tir anche al venerdì.

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